I cinque rapinatori, due pachistani, due iraniani e un bulgaro, tutti con precedenti analoghi, sono stati arrestati a Passocuro dove avevano la loro base in un campeggio. Sono stati gli uomini del commissariato  Viminale di Roma, al termine di alcuni mesi di indagini, ad arrestarli. Le rapine avvenivano prevalentemente nelle zone centrali della Capitale, anche se negli ultimi tempi la banda aveva esteso il suo raggio d’azione nella zona a nord della città, arrivando fino al litorale. La svolta c’è stata nei giorni scorsi quando gli agenti del commissariato, in servizio di prevenzione proprio per questo tipo di reati, sono stati allertati per una segnalazione di cinque uomini sospetti, corrispondenti alle descrizioni in loro possesso, che si aggiravano nei pressi di un albergo. I poliziotti sono riusciti ad arrivare sul posto appena in tempo per sventare la rapina e si sono messi all’inseguimento dei criminali sulla via Aurelia, perdendone le tracce nei pressi di Torrimpietra. Proprio in quella zona si sono concentrate le indagini, che hanno portato gli agenti fino ad un campeggio chiuso, in località Passoscuro, nel quale era stata segnalata la presenza di alcune persone. I rapinatori avevano infatti occupato abusivamente alcuni bungalow e ne avevano fatto il loro rifugio. L’altro ieri mattina dieci uomini del commissariato Viminale hanno fatto irruzione nel campeggio, arrestando i cinque stranieri e sequestrando le loro macchine, corrispondenti alle descrizioni dei testimoni e risultate tutte intestate a pluripregiudicati campani. I criminali erano pronti a fuggire, infatti le loro auto erano cariche di bagagli e refurtiva. Nel rifugio sono stati trovati anche i falsi distintivi, giacche con alamari simili a quelli della polizia, molti euro, migliaia di dollari americani e canadesi, yen e franchi svizzeri, probabile frutto delle rapine.