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L’intervento richiederà per un paio d’ore l’interruzione del servizio nella zona del cantiere. Per le altre due, invece, la prima da una conduttura sotterranea in via Cattolica, l’altra, molto vistosa, da un tombino in Belmonte Calabro, angolo via Procchio, bisognerà ancora aspettare perché, a quanto risulta alla squadra, non è ancora arrivata dalla centrale l’ordine di intervento. A parte i tempi tecnici richiesti dal momento della segnalazione a quello della riparazione, il susseguirsi delle perdite è l’ennesima dimostrazione dello stato precario della rete idrica locale, confermato, come nel caso di via Cattolica, dal verificarsi di nuove rotture a pochi metri da precedenti interventi. Per di più, come in via Cervia, al danno si aggiunge la beffa di dover scavare su strade appena rifatte. “A differenza di molti quartieri di Roma dove la presenza di reticolato di gallerie sotterranee permette la riparazione senza interventi di superficie  – spiegano gli operai – qui non possiamo fare altro che scavare”. E che la rete di Fregene sia vecchia, oltre che malandata, ci viene offerta indirettamente sempre dagli stessi, che per la sua localizzazione devono ricorrere a mappe che ancora riportano nomi ormai dimenticati. “Questa era via Porto S. Elpidio, vero?” ci domandano parlando di via Cervia mentre cercano di orientarsi consultando una mappa ingiallita. Al momento non abbiamo saputo dare risposta certa, ma la conferma l’abbiamo quando, in redazione, consultiamo una guida d’epoca di Fregene. Correva l’anno 1950…