Dopo una lunga chiusura, la Torre di Maccarese torna a nuova vita, il 20 giugno verrà riaperta al pubblico. È stata chiusa per tantissimo tempo. Una decisione dovuta ai ripetuti atti vandalici che è stata costretta a subire. Ma adesso la Torre di Maccarese e di nuovo aperta al pubblico. La Maccarese Spa ha smurato la porte e l’ha ripulita all’interno, non ristrutturata visto che ci sono vincoli di ogni genere. Così, sabato 20 giugno, in occasione dell’evento “Notte Bianca-, verrà effettuata la riapertura ufficiale. Dalle 16.30 fino alle 19.00, con cadenza di circa 30 minuti, sarà possibile effettuarne la visita gratuita. Per motivi organizzativi e di agibilità degli spazi, la visita è consentita ad un numero limitato di persone, per cui risulta necessario prenotare la visita collegandosi al sito www.maccaresespa.com/notte-bianca20 15. “Abbiamo stretto un accordo con Umberto Broccoli, dal 2008 soprintendente ai Beni culturali del comune di Roma – spiega Silvio Salera, ad della Maccarese Spa – Sarà lui a occuparsi dei progetti che riguarderanno la Torre e dei progetti di riqualificazione e di valorizzazione”. Alta 15 metri e a pianta quadrata, e divisa in 4 piani collegati da una scala interna, ognuno dei quali con un salone e due stanzette. La torre subì nel ‘500 un restauro che modificò la parte inferiore rendendola a sperone e rinforzò gli angoli con l’inserimento di blocchi di travertino. Fu voluta, come molte altre torri di avvistamento, da Pio IV per sventare il pericolo delle incursioni saracene che affliggevano frequentemente le popolazioni costiere. Prima della bonifica dello scorso secolo, nei pressi della torre pascolava una mandria di circa 400 bufale della tenuta di Maccarese, che era considerato il più “settentrionale” d’Italia. Dal latte di questa mandria si ricavava il famoso provolone affumicato di Maccarese, uno dei formaggi più conosciuti della Roma papalina. Sotto il governo (li papa Benedetto XIV, nella notte del 24 maggio 1748 una galeotta turca, spinta dal vento di tempesta, restò arenata sulla spiaggia del Villaggio dei Pescatori. Grazie agli uomini sulla Torre fu dato l’allarme e i 26 turchi furono catturati e disarmati dai contadini e dai vaccari. Le anni nascoste dai turchi nella macchia furono trovate e conservate a lungo in una stanza del Castello San Giorgio.

(Foto: Francesco Camillo)