Premesso che ormai da anni ho lasciato la località di Palidoro per trasferirmi a Valcanneto (Cerveteri), il mio cuore batte ancora per quei luoghi che ho lasciato e parlo quindi con cognizione di causa in merito a quello che ho vissuto e non mi piaceva negli anni passati.
In occasione del 70° anniversario della spietata fucilazione del coraggioso Brigadiere Salvo D’Acquisto, per ricordare questo nobile sacrificio auspico grandi festeggiamenti che abbiano una risonanza anche nei comuni limitrofi, al fine di smuovere le coscienze della popolazione in questo difficile periodo. Sarebbe costruttivo mantenere nelle scuole un ricordo costante (non
soltanto un breve accenno il 23 settembre, se tutto va bene!!) con progetti, concorsi
per le Scuole/Università, volti a tenere sempre vivo questo esempio di Umanità e Cultura che identifica con grande orgoglio il nostro territorio in Italia ed all’estero. Si potrebbero anche coinvolgere nelle scuole i superstiti (o loro parenti) di quell’azione criminale, affinché le parole arrivino al cuore dei giovani che le porteranno nelle proprie famiglie con la stessa semplicità e generosità che contraddistinsero il glorioso Brigadiere Salvo D’Acquisto (“Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me ed io non ho paura!”). Inoltre, non trovo affatto giusto che la consueta cerimonia del 23 settembre, presso il luogo del martirio alla Torre di Palidoro, sia totalmente blindata, accessibile soltanto alle Alte Autorità …… Salvo D’Acquisto è prima di tutto un eroe del Popolo: mantenere questo divario tra le due “classi sociali” non rende omaggio alle parole del giovane Carabiniere e non attua quel rinnovamento  politico che finalmente in molti ci aspettiamo dopo il lungo, cupo e triste periodo della precedente amministrazione comunale. Oltre il danno anche la beffa, poiché nemmeno durante il resto dell’anno il monumento è visitabile o adeguatamente segnalato, quindi sembra una farsa commemorare soltanto per un giorno e dimenticare per gli altri 364! Mi rendo conto che il lavoro da fare è molto, ma sono fiducioso che anche in questi vostri primi passi possiate dare una nuova impronta per il bene comune, con i Beni comuni”. (Renzo Bruno)