È quanto riporta una nota del Ministero dell’Ambiente nella “sintesi delle valutazioni sulla localizzazione delle discariche” a seguito della riunione che si è svolta oggi. Per l’occasione il ministro Clini, il cui intervento nella delicata questione dei rifiuti romani è stato chiesto il 10 marzo scorso, ha consegnato alla Regione, al comune di Roma, alla Provincia di Roma e al commissario governativo per la chiusura della discarica di Malagrotta, un documento che propone il passaggio da una prospettiva di sola emergenza alla previsione di un vero “piano speciale per Roma” basato su una prospettiva organica che punta alla piena efficienza del ciclo integrato dei rifiuti. La logica del Ministero tende verso un approccio in chiave industriale che punti a trasformare il rifiuto da costo in risorsa anche economica. Una impostazione che consentirà, anche in una prospettiva di collaborazione pubblico-privato, di valorizzare le grandi competenze e capacità del territorio, incluso il coinvolgimento del sistema creditizio per integrare il sostegno ai necessari investimenti funzionali alla sostenibilità economica dei nuovi obiettivi. In particolare il “Piano per Roma”, (che sarà disponibile integralmente dalle ore 9.00 di domani sul sito del Ministero, www.minambiente.it) prevede misure per prevenire l’emergenza e attuare le normative europee e nazionali, da avviare tutte in modo contestuale per programmare e garantire la gestione integrata del ciclo dei rifiuti di Roma. In questo ambito si inquadra l’individuazione di nuovi siti di discarica come “soluzione residuale” ove conferire entro il 2014 non più del 20% del rifiuti trattati. L’individuazione deve avvenire nel pieno rispetto delle direttive europee in materia di rifiuti solidi urbani e di tutela delle acque. Insomma l’ipotesi Pizzo del Prete sarebbe stata bocciata, ma solo per una soluzione imminente, anche se l’area non è stata resa disponibile dal comune di Fiumicino. Per quanto riguarda il futuro, il sito è stato dichiarato idoneo.  Mentre la soluzione comprendente i siti interessati da evidenti problematiche di natura idrogeologica (Corcolle, Riano Quadro Alto e Pian dell’Olmo), appare non compatibile, fatta salva la preventiva ed effettiva dimostrazione di realizzabilità, stabilità e convenienza anche economica di barriere impermeabili ingegnerizzate idonee a superare nel lungo termine qualsiasi ipotesi di eventi tali da pregiudicare la qualità dell’ambiente nelle aree limitrofe, con danno alla salute dell’uomo; la soluzione inerente il sito di Corcolle si ritiene inopportuna anche per la prossimità con il sito archeologico di Villa Adriana; il sito di Monti dell’Ortaccio presenta caratteristiche geologiche favorevoli e capacità di abbancamento di rifiuti adeguata, stante anche la presenza ed esercizio di 2 impianti di TMB e di gassificazione, a fronte di fattori di inopportunità connessi al grado di sovraccarico ambientale già insistente sull’area; e i rimanenti due siti di Fiumicino-Osteriaccia e di Roma-Castel Romano presentano manifeste criticità e l’esistenza di fattori escludenti. Per sostenere il piano, ha detto Clini, Malagrotta  potrebbe restare aperta fino a dicembre, grazie a un’ulteriore proroga.