Svizzera, una nazione confinante un altro pianeta?  In tema di smaltimento dei rifiuti e il rispetto delle relativi regolamenti sicuramente la seconda, in un Paese dove, ad esempio, depositare fuori dall’orario previsto il sacchetto della spazzatura può costare una multa di 124 euro o, in alternativa, due giorni di carcere.  La storia è stata raccontata da Elmar Burchia sul Corriere della Sera del 6 settembre. 
“Due anni fa Deny Eggimann, di Bienne (Cantone Berna), doveva partire per la località montana di Saas Fee dove avrebbe seguito gli sciatori non vedenti negli allenamenti del team paralimpico svizzero. Per non lasciare la spazzatura a marcire nell’appartamento, visto che sarebbe stato via per due settimane, la domenica sera ha lasciato un sacco dell’immondizia all’esterno di casa sua, sotto un albero. Il suo immobile, in centro città, non dispone di un bidone condominiale per la raccolta dei rifiuti. Ma le norme locali impongono di attendere almeno le 6 del mattino del giorno di raccolta (in questo caso, il martedì). Ai funzionari di Bienne non è sfuggito quel sacco della spazzatura: messo lì, fuori posto e fuori dall’orario consentito. È stato raccolto, aperto, esaminato. Nelle profondità di quel sacco (quello ufficiale da 17 litri della città), i funzionari hanno subito trovato il nome e l’indirizzo del trasgressore. Al suo ritorno, il 44enne ha quindi trovato una multa di 150 franchi (124 euro) nella cassetta delle lettere. Ciò nonostante, Eggimann quella sanzione non la voleva pagare. “È fuori questione, non sborso nemmeno un centesimo”. Ha fatto ricorso. Purtroppo per lui, a causa del soggiorno in montagna, era già troppo tardi. Dopo un lungo tira e molla con le autorità, alla fine ogni suo tentativo è risultato essere vano. “Poteva arrangiarsi con un vicino”, gli hanno risposto. La legge è legge, e non c’è nulla da fare. Alla fine, visto che il 44enne si ostinava a non pagare la multa, questa è stata convertita in due giorni di carcere, che l’uomo ha scontato settimana scorsa, al penitenziario regionale di Bienne. In una cella, racconta al quotidiano, “prevista per coloro che scontano le pene più pesanti (sembra che le altre fossero tutte occupate, ndr), con solo pane e acqua sporca per colazione. È stato un incubo”, ha raccontato Eggimann. Alcuni detenuti gli avrebbero anche proposto cocaina ed eroina. La cosa buffa in tutta questa storia è forse un’altra: Eggimann dirige Sky-Zone-Attitude, una società che, tra l’altro, si occupa di sviluppare cestini della spazzatura. Il suo credo: il recupero. Il suo target: gli organizzatori di eventi. E le amministrazioni comunali”