A cura di Fabio Papi, Flavio Enei, Valentina Asta, Marco Fatucci si terrà  nella sala conferenze del Castello di Santa Severa.   “L’abitato medievale di Castel Campanile, sorge su un pianoro di circa 800 metri fortificato da dirupi naturali in tufo – riporta lo studio di Fabio Papi, resp. Settore Studio Ricerca Tutela del Territorio G.A.T.C. – Il sito studiato nel passato da diversi storici, topografi, antiquari archeologi quali: Coppi, Canina, De Rossi, Kent Hill, Tomassetti, Ashby, Nibby, Dennis, Mengarelli, Silvestrelli, Conti, Enei, ecc., sembra sorgere sull’antica Artena, ma sicuramente su di un “pagus” (villaggio) etrusco, di cui rimangono evidenti testimonianze: l’incredibile “tagliata” (strada scolpita nel tufo) di circa 200 metri e alta 8, materiale ceramico affiorante e una necropoli etrusca a camera situata a nord, scavata negli anni 40 ( loc. Macchiozze-Pizzo del Prete), di cui il bellissimo vasellame attico a figure nere e rosse, e’ ora conservato in diversi musei del mondo: Baltimora, Oxford, New York. Ma il pianoro e le valli limitrofe erano frequentate anche in epoche precedenti, come lo dimostrano i vari ritrovamenti appartenenti a villaggi già in epoca neolitica, fino all’età del bronzo finale (6000-1200 a.c.). Il sito medievale che sorgeva sul pianoro, era diviso in tre zone: la zona più a sud, la più difendibile, vi era la rocca con la sua piccola chiesa e cimitero appartenuta a vari proprietari tra cui i più documentati figura la famiglia nobile romana dei Normanni, che nel 1200 possedeva tutti i territori circostanti: Castel Di Guido, Maccarese, Palidoro, Torre in Pietra e Castiglione, Tragliata, Luterno (Torre Pascolaro). Al centro del pianoro, difeso da due fossati (forse etruschi), vi era il villaggio composto da abitazioni in muratura, abitazioni in grotta, grotte stalla, magazzini, silos. Nella zona più a nord, era la chiesa principale del paese con cimitero annesso difesa da un fossato e da due torri, di cui una perfettamente conservata. Tutto l’abitato era circondato da mura in blocchi di tufo. Al di là del fosso Castellaccio, su una parete di tufo si trova un bellissimo “colombaio” rupestre, composto da due stanze con diverse nicchie-nidi per l’allevamento dei piccioni, preziosi fonti di cibo, guano-concime e unico mezzo di comunicazione”aereo” nel medioevo. Ma l’ultima incredibile scoperta di questi ultimi anni a Castel Campanile, riguarda una citazione nel processo intentato dallo Stato della Chiesa all’ Ordine dei Templari, dove viene citata la chiesa S.Lorenzo in “Castrum Campanilis”appartenente all’Ordine. La chiesa è oggetto di studio da alcuni anni da parte del G.A.T.C. per la sua individuazione. Il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, in collaborazione con proprietari del fondo (Casale Castellaccio), con l’approvazione della Soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale, sta attuando un progetto con finalità di studio-valorizzazione, visite guidate, guida archeologica del sito.