A Fiumicino, che ha avviato solo da novembre scorso la raccolta porta a porta a Parco Leonardo e a Pleiadi estendendola via via ad altre località. ancora oggi sono presenti gravi problemi riconducibili alla mancanza di adeguata comunicazione, alla scarsa qualità di alcuni progetti, all’alto tasso di evasione della TARSU, al mancato ritiro di centinaia di mastelli, all’assenza di un numero adeguato di isole ecologiche. Tutto questo, oltre a produrre un servizio scadente, incide pesantemente sul decoro della città, periodicamente alle prese con immondizia sparsa a caso sul territorio. e sul bilancio comunale.

Il costo del servizio di gestione dei rifiuti sostanzialmente è divisibile in due parti, la vera e propria raccolta dei rifiuti e lo smaltimento. La differenziata permette di abbattere in modo significativo quest’ultimo recuperando risorse, anche economiche, dal materiale riciclabile. Quindi in generale più è alta la percentuale di raccolta differenziata minore è il costo complessivo del servizio.

Facciamo quattro conti; il costo totale annuo della gestione dei rifiuti è di circa 13 Milioni di Euro di cui poco meno di 8 per il servizio di raccolta (comprensivo di altri servizi, ad esempio spazzamento, lavaggio strade, etc.) e poco più di 4 Mln per lo smaltimento; si arriva a 13 con IVA ed altre piccole spese. Esaminiamo poi i costi della raccolta: se leggiamo il contratto di gestione siglato con ATI dall’Amministrazione scopriamo che è fuorilegge in quanto prevede di raggiungere in 7 anni il 70% della popolazione, corrispondente al 55% di raccolta differenziata (al 31.12.2012 il limite minimo avrebbe dovuto essere del 65%), per cui l’Amministrazione stessa è costretta, per rispettare la legge, ad integrarlo per arrivare alla copertura del 100% della popolazione (secondo i nostri calcoli si arriva al 65% di raccolta differenziata raggiungendo almeno il 90% della popolazione e gli esercizi commerciali). Questa integrazione inevitabile e assolutamente nota sia al vecchio che al nuovo governo locale costerà molte centinaia di migliaia di euro.

Anche i costi di smaltimento stimati dall’amministrazione e presenti sulla delibera di aggiudicazione sono sbagliati; difatti dall’importo presente in delibera si ricava un costo di conferimento (ossia quanto pagavamo per buttare i rifiuti a Malagrotta senza trattamento preventivo) di poco più di 85 Euro/Tonn. Questo se pur vero nel 2009, anno in cui è stato steso il bando, non lo è almeno dall’anno scorso in cui il costo di conferimento è salito a circa 135 euro/tonn. stante l’obbligo di conferire i rifiuti indifferenziati ai TMB di Malagrotta per evitare il semplice interramento in discarica, causa di evidenti problemi ambientali e sanitari.

Di fatto, quindi, sopportiamo un maggior costo di circa 50 Euro per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziati che produciamo! L’unico modo per abbattere i costi è quindi proprio ridurre drasticamente le quantità di indifferenziato da portare ai TMB. Tralasciando l’umido, il cui il costo di conferimento è analogo allo smaltimento, l’unica fonte di ritorno economico è la vendita del materiale secco differenziato che vale due volte; come mancato costo di conferimento e come introito dei contributi CONAI. Sono quese la ragioni per cui una differenziata fatta male, con basse quantità di materiali riciclati ha un costo, e ci costerà molto.

Secondo i nostri calcoli, dati di luglio alla mano, con una differenziata che raggiunge circa il 37% della popolazione con valore percentuale tra 22% ed il 26% sull’intero territorio comunale, si sono risparmiati oltre 100.000 Euro (al netto dell’eventuale recupero del RAEE).

Se la differenziata non cresce rapidamente, se i costi complessivi del servizio non calano repentinamente, i risparmi della differenziata anziché premiare i cittadini virtuosi saranno assorbiti dalla Tares, tassa che pagheremo ancora una volta noi, i soliti noti.

Differenziare è importante, per la salute, per l’ambiente, ma anche per il portafogli.

Comitato Rifiuti Zero