“In poco meno di 5 anni 75.000 TIR hanno portato a Maccarese oltre 350.000 tonnellate di rifiuti di Roma. Ora basta”. È quanto dice il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino. “Basta alla puzza, al traffico, all’inquinamento da monossido di carbonio, al percolato, al sacrificarsi per evitare che le strade di Roma si riempiano di rifiuti, perché è proprio da Roma che dobbiamo sganciarci se vogliamo davvero costruire un ciclo naturale dei rifiuti per Fiumicino e raggiungere l’obiettivo Rifiuti Zero nel miglior modo e nel minor tempo possibili – si legge nella nota del Comitato – L’impianto AMA di Maccarese, localizzato in piena Riserva Naturale Statale Litorale Romano, fu autorizzato nel 1995 per trattare con sistema aerobico 90 t/g di rifiuti mercatali di Roma ed entrò in funzione nel febbraio 2002; dopo i primi anni iniziarono le problematiche connesse alle sempre più frequenti e persistenti emissioni odorigene e alla cattiva qualità del compost prodotto, sicuramente determinata dalla natura del rifiuto trattato e, forse, da una non sempre attenta e puntuale manutenzione. La Provincia di Roma nel maggio 2010 autorizzò l’AMA ad effettuare le prime operazioni di trasferenza per 60 t/g di rifiuti di Roma presso il medesimo impianto di via dell’Olmazzeto, nel settembre dello stesso anno autorizzò l’ingresso di molte altre tipologie di rifiuti (ben oltre 50 CER-codice europeo rifiuto, probabilmente in vista dell’allora certa realizzazione del megabiogas che AMA pensava di costruire su altri 17 ettari di riserva e bloccato dopo due anni di lotte a settembre 2014), nel dicembre 2012 le operazioni di trasferenza furono autorizzate per 360 t/g per la durata di 9 mesi, nel settembre 2013 la Provincia concesse la prima proroga per ulteriori 9 mesi, seguita da una seconda identica proroga, seguita a sua volta da una terza proroga, quella che scadrà il 9 marzo prossimo. Questa in breve la cronologia di un disastro che Maccarese sta vivendo quotidianamente oramai da quasi 5 anni senza che, almeno per una volta, l’Amministrazione Comunale di Fiumicino, abbia fattivamente affrontato la situazione ponendosi a difesa esclusiva della salute e degli interessi dei suoi amministrati. L’impianto AMA di Maccarese è sempre rimasto un problema circoscritto a chi vive nelle zone adiacenti sul quale hanno sempre prevalso l’interesse di Roma Capitale e di AMA. Siamo stanchi e non abbiamo alcuna intenzione di affidarci alle rassicurazioni verbalmente fornite dagli Assessori all’Ambiente di Fiumicino e di Roma e dall’ex AD di AMA Fiscon, ora agli arresti domiciliari.Dal 10 marzo i TIR di AMA non dovranno più passare, noi saremo lì, sulla lunga “VIA DEI TIR” di Maccarese a controllare, pronti a festeggiare dopo anni di richieste, raccolte firme, istanze e presidi, la fine della trasferenza, ma se non potremo festeggiare, faremo capire al Comune di Fiumicino, di Roma, alla Regione Lazio, alla nuova Città Metropolitana e all’AMA che non siamo più disposti a concedere proroghe. Quella che stiamo combattendo è una battaglia di civiltà, non ha colore politico. Invitiamo tutti coloro che amano questo territorio e vogliono continuare a viverci di sostenerci con la propria presenza, senza simboli e bandiere di partito. Invitiamo anche quegli Amministratori, di qualsiasi livello istituzionale, che vogliono davvero battersi non solo per la soluzione del nostro problema ma che anche per costruire un ciclo dei rifiuti senza inceneritori, biogas e discariche verso Rifiuti Zero. Di chiacchiere a vuoto ne abbiamo sentite anche troppe”.