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Questa volta sotto custodia non per eventuali illegittimità nel rilascio delle concessioni ma per “difformità riscontrate rispetto ai progetti approvati”. Semplici abusi, ma sufficienti a far scattare di nuovo il sequestro. Che ha colpito ben 34 unità su 44, quelle di 7 immobiliari: I ginepri 2007, Faber, Elci Immobiliare, Patrimonio Immobiliare 2003, Cuma e Edilfregene. Escluse dall’ordinanza quella della Fantauzzi Luciano e le 9 della Fregene Nord Immobiliare.  Il provvedimento è stato disposto dal Gip del Tribunale di Civitavecchia, Giorgianni, che ha accolto la richiesta del pm Gentile. E pensare che era stato lo stesso Giorgianni a firmare lo scorso martedì 26 ottobre il dissequestro delle ville in costruzione. In seguito all’intervento della Corte di Cassazione che aveva accolto il ricorso dei proprietari i quali contestavano il provvedimento che aveva come ipotesi di reato il “rilascio illegittimo delle autorizzazioni comunali in regime di sub-delega e in sostituzione dell’ente regionale”. Ora, dopo poco più di un mese, il colpo di scena: nuovo sequestro per opere eseguite con “variazioni essenziali” rispetto al progetto approvato. Indicate dalla relazione del consulente tecnico (CTU) a cui si era rivolto il Tribunale, l’architetto Carlo Quinto Sapia. Secondo il quale “aree porticate, garage, lavatoi, cantine e seminterrati”, si sarebbero trasformati in locali residenziali. “Un risultato frutto di un lungo lavoro di indagine del Nipaf e dei suoi uomini”, spiega il responsabile del nucleo Marco Mei. Mentre per i titolari degli immobili “le difformità sono solo una scusa, si potevano sanare prima del fine lavori”. Tanto nuovo lavoro per gli avvocati, almeno fino al processo, l’unico in grado ormai di porre fine alla vicenda.