“Le operazioni di spegnimento iniziavano con un ritardo di circa 35-40 minuti”. Questo uno dei passaggi della relazione della presidente della commissione infortuni sul lavoro del Senato, Camilla Fabbri, esposta ai membri della commissione al termine delle indagini sull’incendio che ha devastato gran parte del Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino nella notte tra il 6 ed il 7 maggio scorsi. Il ritardo, si legge nella relazione, è stato causato dalla difficoltà da parte dei vigili del fuoco “di individuare e raggiungere il punto di origine dell’incendio”. La presidente evidenzia un primo ritardo dei vigili del fuoco, “di almeno sette minuti durante i quali soltanto i due agenti della Polizia di Stato tentavano invano di fronteggiare il fuoco con gli estintori disponibili e di far evacuare i lavoratori e i passeggeri presenti”. Il secondo ritardo “di altri 33 minuti dalla richiesta di intervento (circa 40 dall’inizio della fiamma) in cui i vigili del fuoco non riuscivano ad iniziare l’opera di spegnimento perchè non potevano entrare e avvicinarsi al luogo teatro dell’incendio”. “Per quasi 40 minuti – continua il documento – la veloce propagazione dell’incendio per centinaia di metri non trovava nessun ostacolo e nessuna forma di efficace contrasto per la sostanziale inesistenza di misure effettive, idonee e proporzionate al volume di fuoco”.