Che quel tratto di curva fosse stretto, quasi una maledizione per i mezzi pesanti, era stato detto e ripetuto in tutti i modi sin da subito ma la soluzione tardava ad arrivare, e per una semplice ragione, nessuno finora era stato in grado di trovarla. Sembra che, interperlati, Fuksas e Portoghesi non se la siano sentita. Renzo Piano, seppur attratto dalla complessità della sfida, ha dovuto rinunciare perché consapevole che, per farcela, avrebbe dovuto impiegare tutte l’energie e l’ingegno di tutto il suo studio, e chissà per quanto tempo, solo a quest’unico progetto. Lode dunque e pieno merito a chi, nonostante tutto, è riuscito a risolvere questo rebus urbanistico con una soluzione straordinaria nella sua apparente semplicità. La rotonda non ha ancora un nome, non sarebbe giusto  intitolarla a questo o questi grandi uomini?