Una tattica collaudata: aspettare sul marciapiede che qualcuno lasci l’auto con le chiavi inserite, aprire lo sportello e partire in tutta tranquillità. Un copione seguito alla lettera da F.G., precedenti per furto, che si piazza davanti al bar l’Angolo di Camillo al civico 64 di viale Castellammare. Il punto è strategico, davanti c’è la farmacia, l’ideale per una sosta veloce. Sono passate da poco le 20 quando arriva una Ford Focus C-Max. Alla guida c’è Adriano, residente a Fregene da 4 anni con moglie e 3 figli, è diretto a casa ma vede un amico e si ferma per salutarlo. Accosta e scende, lasciando le chiavi inserite nel cruscotto. Il ladro entra in azione, scivola nell’auto, accende il motore e parte. Ma ecco l’imprevisto, sul sedile posteriore c’è un bambino di sei anni che chiede al nuovo conducente: <<Chi sei? Io non ti conosco>>. Intanto Adriano, che si è accorto del tentativo di furto dell’auto con il figlio dentro, inizia a gridare. Il ladro si fa prendere dal panico, si ferma in mezzo alla strada, scende e scappa a piedi, inseguito dal genitore inferocito. Che dimostra un bel sangue freddo, infatti sale sull’auto, si mette al volante e monta sul marciapiedi per cercare di bloccare la fuga. Lo tocca con il paraurti una volta, il ladro cade ma si rialza, poi una seconda, di nuovo quello è subito in piedi. <<Sembrava di gomma – racconta un commerciante della strada – una marionetta indistruttibile>>. Ma l’epilogo è vicino, la Focus riesce a stringerlo tra il marciapiede e una recinzione, viene bloccato e si prende una abbondante scarica di botte. Lo salvano i carabinieri della vicina caserma che lo arrestano e lo portano dentro. <<Se mio figlio dormiva il ladro se lo sarebbe portato chissà dove>>, commenta la madre Alessandra, ancora scossa dall’accaduto.