Dietro al cimitero di Maccarese, intorno alle 24.30, la pattuglia ha arrestato una pregiudicata romena di 19 anni, il “palo”, che si trovava vicino ad una Lancia Musa. Quando i militari si sono avvicinati hanno trovato anche un furgone, un Fiat Ducato, con all’interno una grande tanica contente circa 3 mila litri di kerosene. I complici della donna sono riusciti a scappare nei campi  ma il fermo della donna apre notevoli sviluppi per le indagini. Dopo i furti di rame, ormai ridotti, negli ultimi mesi era diventata questo il filone principale dei ladri che avevano preso di mira l’oleodotto che da Civitavecchia arriva direttamente all’aeroporto di Fiumicino per rifornire gli aerei di carburante. Semplice la tecnica, la banda conosceva il percorso dell’oleodotto e i punti in cui i raccordi fuoriescono in superficie. Qui, con una sofistica attrezzatura idraulica trovata sul furgone, i ladri dopo si inserivano nelle condutture praticando un foro e “succhiavano” grandi quantità di carburante.
L’Eni, che gestisce l’oleodotto, ha cominciato ad accorgersi dei prelievi a fine gennaio, improvvisi cali di pressione si erano a manifestati a Cerveteri, Maccarese, Ponte Galeria, Fiumicino. Ogni volta sparivano dall’impianto migliaia di litri. Fino a venerdì, quando la centrale operativa ha segnalato immediatamente ai carabinieri il “calo di pressione” nella zona del cimitero di Maccarese. Grazie al tempestivo intervento della pattuglia di Fregene, la banda è stata ora scoperta e denunciata con l’accusa di furto aggravato di carburante. Entrambe le auto risultano noleggiate da una società di Aosta, la donna arrestata è stata trattenuta in attesa di essere processata al Tribunale di Civitavecchia.