“La motivazione – spiega Rutigliano – sta nelle differenti vedute rispetto ad alcuni valori. L’Udc è di chiara ispirazione democristiana, così come la nostra provenienza. Nella lista Noi Insieme si condividevano valori differenti, mentre l’Udc fa politica ad un livello diverso. Sono molto ottimista per il futuro, che ci vedrà già nella prossima tornata elettorale, con i candidati dell’Udc. Nel riassetto del partito, io sono stato nominato capogruppo, Wilma Simonelli commissario”. Queste dichiarazioni però contrastano la realtà. L’Udc, infatti, ha già un suo capogruppo ed è Paolo Sugamosto. “Non ho mai protocollato una dichiarazione d’uscita dall’Udc dei tre consiglieri eletti Sugamosto, Dionisi e Scarabello – ha dichiarato Mauro Gonnelli, presidente del Consiglio Comunale – quindi mi chiedo quanti capogruppo abbia il partito ora. Ho convocato per domani una riunione con i quattro consiglieri per fare chiarezza sull’argomento. I cittadini hanno il diritto di conoscere l’attuale composizione del Consiglio comunale e poiché ad oggi, nessuno dei tre consiglieri eletti ha mai dichiarato la volontà di uscita dall’Udc, per me restano in vigore le vecchie nomine. Inoltre c’è da capire dove vuole collocarsi Rutigliano. L’Udc sosteneva la candidatura di Canapini, e ora?”. Sulla vicenda è immediatamente intervenuto anche uno dei diretti interessati, il consigliere comunale Udc Germano Scarabello. “Siamo in tre ad essere stati eletti nelle file dell’Udc – conferma – e il nostro capogruppo rimane Paolo Sugamosto. E poi noi facciamo parte della maggioranza avendo appoggiato il programma elettorale del Sindaco Mario Canapini, mentre lui fa parte dell’opposizione”. Sulla nuova collocazione di Rutigliano esprime parole dure anche Michela Califano, consigliere e segretario del Pd: “Mi risulta che l’Udc ha aderito al Pdl, e ora Rutigliano sceglie di entrare nella stessa Udc, ma senza spiegarne le modalità. Per noi il capogruppo è Sugamosto, dato che non ha mai dichiarato la volontà di uscire dal partito. Che venga fatta chiarezza sulla faccenda, e anche in fretta. Non è tollerabile che esistano in Consiglio più capigruppo con i benefici che ne derivano”.