Ricordando lo scavo aperto dalla Sovrintendenza per il ponte o strada antica ritrovato nel 2006, hanno pensato che la colata di cemento o l’asfalto della nuova strada avessero definitivamente seppellito i reperti. “Non è assolutamente vero – spiegano all’Area Edilizia del Comune – il progetto è stato modificato proprio per le prescrizioni dettate dalla Sovrintendenza. In quello che diventerà il parcheggio pubblico di via Ortona, verrà realizzata un’area verde di rispetto dei rinvenimenti archeologici, come si vede nella planimetria che alleghiamo”. 
Quindi reperti salvati, anche se purtroppo resteranno interrati per scelta della stessa Sovrintendenza. “Sarebbe stato bello renderli visibili attraverso un sistema di vetri speciali – spiega l’architetto Rebecchini – avrebbero anche valorizzato l’area pedonale e la passeggiata, personalmente è una soluzione che ho sperimentato con successo in altre situazioni in Italia. Purtroppo qui non è andata così, prevale questo atteggiamento conservativo, di timore di danneggiamenti e furti che diventa una occasione mancata”.