Gentile Sindaco, é di questi giorni la notizia che vede prossima al traguardo l’approvazione della legge " salva-ville", ad hoc per Fregene ( leggo su Qui Fregene di ottobre). Finalmente, verrebbe da dire a tutti quei cittadini che spingevano ad una  forte presa  di posizione in tal senso. Alla fine sembra che  la nostra amministrazione comunale, grazie anche alle recenti  leggi a livello nazionale che fanno pressione quando non obbligano gli enti locali ad agire per la salvaguardia dei patrimoni storici-culturali e paesaggistici, abbia deciso  di spezzare quel circolo vizioso del disinteresse (che certe volte equivale indirettamente a favorire) verso il progressivo incenerimento dell’eredità architettonica lasciata a Fregene in alcuni casi da fior fiore di architetti. Alcuni  grandi costruttori/speculatori , dopo aver acquistato una villa, (o un terreno) in presenza di alcune leggi elastiche in materia urbanistica e grazie ad altri escamotage per aggirare  i vincoli  di protezione, hanno agito e agiscono ancora di fatto per trarre il massimo degli utili. Ogni costruzione acquistata  subisce, a prescindere,  lo stesso trattamento: abbattimento, annullamento  materiale e anche del valore simbolico-culturale nel caso si tratti di ville storiche e poi si passa  all’ edificazione in regime di massima  economia speculativa. Complici progetti scadenti non certo di architetti che abbiano qualcosa da dire nè sul fronte dell’innovazione abitativa, rispettosa delle emissioni nell’ambiente (un paio forse i pannelli solari installati sulle recenti costruzioni) nè nel campo di soluzioni creative per l’abbattimento dell’impatto ambientale e integrazione paesaggistica nè tantomeno un  progetto pilota urbano avveniristico che si possa definire funzionale al benessere della popolazione o semplicemente "bello" a livello estetico. Purtroppo è mancata la qualità nella progettazione  di quasi tutte le abitazioni private ( sul lato delle strutture sociali, nulla si è visto) realizzate di recente nella località. I costruttori  esprimono in modo quasi ossessivo-compulsivo  le stesse azioni, lo stesso clichè:  acquisto, abbattimento ville, vandalismo ecologico e seguente ricostruzione di tante case quasi tutte appiccicate, alcune tutte brutte uguali, altre insignificanti, storia che va avanti da qualche anno e che ha prodotto danni incalcolabili  in termini di eco-sistema urbano, di valenza affettiva di attaccamento al territorio e non ultimo di promozione di immagine e  di un turismo culturale ed ecologico di qualità. Questa brutta storia sembrerebbe essere  sul viale del tramonto, se le voci sono vere. La sproniamo Sindaco  a non porre alcun indugio e ad approvare anche se tardivamente la legge salva-ville  in modo che non si debba più assistere ad un dejà vu quale la polverizzazione di un’altra villa Fellini o Pecorella o Fiorita portatrici ognuna, nel suo genere di un soffio di vitalità e di un legame col passato. Lo sviluppo  globalizzante e stereotipizzante, che avanza e che sta impoverendo anche il tessuto urbanistico di Fregene  deve essere frenato e convertito  in uno più consono all’humus su cui si innesta, partendo da un superamento  della mediocrità  progettuale e  che  si ponga obiettivi di innovazione infrastrutturale  qualitativa non speculativa ed eco-sostenibile. (Silvana Lovera comitato petizione piste ciclabili).