Dopo l’approvazione della Giunta la delibera è attesa all’ultimo atto: l’approvazione del consiglio. Se supererà anche questo esame verrà definitivamente archiviata quella pratica di cui si è ampiamente abusato negli ultimi anni a Fregene: l’acquisto dei costruttori di ville di prestigio, la loro demolizione con costruzione di tanti mini appartamenti. La tutela sarà per tutti gli edifici realizzati da almeno 20 anni, ancora più severa per quelli “ultracinquantennali” che non potranno più essere ristrutturati a piacimento ma dovranno “negli interventi di ristrutturazione edilizia mantenere il numero delle unità immobiliari esistenti alla data di esecutività del presente provvedimento”. L’atto stabilisce anche nuovi criteri di realizzazione di nuove unità abitative. La nuova formula, inserita nelle Norme Tecniche di Attuazione, fermo restando il limite di 35 metri quadri per concedere l’abitabilità, inserisce un nuovo numero per calcolare quante abitazioni si possono realizzare in un lotto edificabile che non sarà più 35 ma 60 (area di una abitazione media). Cambia anche il criterio per la realizzazione di superfici accessorie destinate a cantina, soffitta, lavatoi, stenditoi coperti che adesso dovranno essere commisurati alla superficie lorda realizzabile. In questo modo, i vertici di via Portuense, costringono i costruttori a realizzare abitazioni più grandi e confortevoli e soprattutto impongono misure di salvaguardia finalizzate ad eliminare sia il fenomeno del frazionamento in mini unità immobiliari del patrimonio esistente sia la nuova realizzazione di micro unità. “Nelle more di un intervento del Ministero dei Beni Culturali, – ha ribadito il sindaco di Fiumicino Mario Canapini – abbiamo approvato una delibera che salvaguarderà il patrimonio storico di Fregene costituito dalle ville ultraventennali ma anche ultracinquantennali esistenti nella località balneare. Ma abbiamo anche inserito dei criteri che impediranno l’invasione dei mini appartamenti per tutelare la caratteristica urbanistica di Fregene”.