È stata inviata questa mattina al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al direttore Risorse Idriche Difesa del Suolo e Rifiuti Ing. Lasagna e all’Assessore Infrastrutture, Politiche abitative ed Enti Locali Fabio Refrigeri, e al sindaco del Comune di Fiumicino, la petizione che ha raccolto 1200 firme “Salviamo la spiaggia di Fregene”.

Questo il testo della richiesta:

“Onorevole Sig. Presidente, negli ultimi anni la spiaggia di Fregene ha subito una progressiva e forte riduzione, a causa dell’erosione del mare, particolarmente evidente nel primo chilometro di spiaggia a Sud di Fregene. Già diversi anni fa i gestori degli stabilimenti hanno contattato la Regione Lazio per sollecitare degli immediati interventi per arginare l’erosione, ma senza alcun esito. Nel corso di un lunghissimo ciclo di incontri tra i Dirigenti della Regione e i gestori sono state proposte e vagliate diverse soluzioni anche portate dai gestori stessi. Tuttavia ad oggi, dopo quasi 7 anni, nulla è stato concretamente fatto e intrapreso dalla Regione che, come anche riportato dai media, si è resa colpevole di ritardi gravi ed ingiustificati nell’adempiere ad alcuni dei suoi primari obiettivi: proteggere il patrimonio paesaggistico e demaniale e supportare con tutti i mezzi la comunità che rappresenta. In questi ultimi anni i gestori degli stabilimenti, maggiormente interessati dal problema, hanno dovuto avviare iniziative urgenti e non coordinate, interamente a proprie spese, per arginare l’erosione e cercare di assicurare a tutti i villeggianti e alle loro famiglie ottimali condizioni della spiaggia: questo ha consentito loro sì di mandare avanti le proprie attività commerciali ma anche di portare grande beneficio all’intero indotto che queste generano e per la comunità.
A questi bravi imprenditori va sicuramente il nostro ringraziamento per tutto quello che hanno fatto in questi anni, con grande sforzo e creatività. Ora però, come riportato ampiamente dal media in queste ultime tre settimane (la Repubblica, Messaggero, TGCOM24, Qui Fregene e radio) si è arrivati al limite: il mare è avanzato ulteriormente e ha danneggiato gravemente cabine e altre strutture di alcuni stabilimenti a Sud di Fregene, tra i quali La Perla, Point Break, Rivetta e lo storico La Nave, che ha subito il crollo della balconata del suo celebre ristorante. I gestori e Fregene sono duramente colpiti: sappiamo che i primi stanno già lavorando intensamente per assicurare servizi e spiaggia ai villeggianti anche per questa estate, come per ogni anno. È però evidente e sotto gli occhi di tutti che è a rischio il futuro di questa spiaggia, delle attività commerciali di Fregene e dell’indotto che queste generano. Ed è altrettanto evidente che ad essere colpita da questi eventi è l’intera comunità formata da migliaia di Fregenati e Romani che amano Fregene, vi vivono o vi trascorrono i week end e l’estate con le proprie famiglie, vi posseggono una prima o seconda casa e pagano elevate tasse su tali abitazioni, come chi scrive, e che desiderano godersi Fregene anche nel futuro e assicurare questo beneficio alle generazioni a venire. A questo aggiungiamo che Fregene è un patrimonio naturale Importantissimo per il Lazio, che rischia di essere seriamente compromesso se non si prendono immediati provvedimenti. Pertanto, spinti dalla frustrazione generata dalla totale assenza della pubblica amministrazione, abbiamo deciso di lanciare sul portale internazionale AVAAZ una petizione a Lei rivolta per salvare la spiaggia di Fregene: in 5 giorni abbiamo ricevuto oltre 1200 adesioni, con centinaia di condivisioni e grande interesse dei media. 1200 persone che con le loro famiglie chiedono che la Regione Lazio faccia qualcosa e subito, senza altri ritardi. Con questa lettera diamo seguito al loro mandato e richiediamo formalmente un incontro con Lei entro il mese di aprile p.v., data l’imminente riapertura della stagione balneare, per capire lo stato dei fatti e quali provvedimenti la Regione intenda prendere per arginare il problema. Restando in fiduciosa attesa di un Suo gentile riscontro. porgiamo i nostri cordiali saluti”.