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“È normale che almeno in questi giorni ci sia maggiore attenzione alla pulizia e ai servizi – è quanto ci segnala una lettrice – ma durante il resto dell’anno la situazione purtroppo è ben diversa. Ad esempio, fino solo a qualche giorno fa e per diverso tempo varie fontanelle sono rimaste fuori uso e i servizi igienici, dove si era costretti ad andare per trovare un po’ d’acqua, con immaginabile disagio per le persone anziane, in condizioni igieniche precarie”. “È chiaro che il diverso impegno dei singoli nel fare il proprio lavoro ha la sua importanza – è l’opinione di un’altra lettrice che ci ha inviato la foto del particolare del pavimento – ma va anche detto che non tutto dipende dagli operatori che gestiscono il servizio. C’è ad esempio il grave problema della sporcizia provocata dalla massiccia presenza dei piccioni. Più volte chi viene abitualmente al cimitero ha segnalato la quantità di escrementi che coprono abitualmente non solo il pavimento ma che finiscono per imbrattare le stesse tombe ed è anche vero quello che ci viene risposto, che non si fa in tempo a ripulire che in poco tempo è già di nuovo tutto sporco. Il problema è che quella dei piccioni qui è diventata una comunità stanziale perché i loculi vuoti e senza protezione, che a Santa Ninfa sono ancora tanti, sono per loro un rifugio ideale. Alla nostra richiesta di fare qualcosa per allontanarli ci viene risposto che l’intervento deve essere supervisionato addirittura dalla Lipu, visto che si tratterebbe di specie protetta, sta di fatto che il più delle volte la sporcizia è fuori controllo. Questo succede un po’ dappertutto, ma in particolare nei cinerari, il più delle volte simili a piccionaie che a luogo di culto, tanto che io come altri siamo costretti a venire ogni volta da casa con tutto il necessario per ripulire la sporcizia, oltretutto potenzialmente pericolosa per la salute. Nel caso dei cinerari si è fatta anche richiesta di chiudere in qualche modo l’ingresso alle sale, ma ad oggi nulla è cambiato. È chiaro che tutto questo lo si fa sempre con amore, ma è umiliante doversi mettere a fare le pulizie anche solo per entrare in quelle stanze, altrimenti impraticabili, quando invece si è acquistato quello spazio con il desiderio di offrire un luogo degno e appropriato alla memoria dei nostri cari”.