La storia di questi anni non lascia purtroppo spazio a grandi illusioni e vedere spegnersi un progetto così importante sembra essere semplicemente una normale conseguenza dei nostri comportamenti. Abbiamo consentito per troppo tempo ad amministratori lontani dai problemi, incapaci di pensare soluzioni e abbarbicati come api sul miele su ogni possibile speculazione di continuare a gestire e deturpare questo paese. Ci rimane poco tempo per fermare il declino e mi sembra anche poche forze. I cittadini di Fregene e dintorni sono assuefatti, stanchi, chiusi in casa, disattenti, menefreghisti. Non vedo forze giovani d’età e di testa affacciarsi all’orizzonte, manifestare il loro disappunto, chiedere un cambio di rotta. Accettiamo tutto. Cementificazione selvaggia e fuori controllo che ci consegna case ovunque di qualunque forma e colore frutto pare di architetti impazziti e in guerra tra oro e con noi. Un lungomare degno forse dell’Africa centrale ( anche se pure lì ho visto di meglio ) dove in anni non si è riuscito nemmeno a fare un’aiuola, un parcheggio, un miglioramento qualunque esso sia. Un turismo caotico e confusionario, di bassissimo valore, che porta orde di auto e persone senza lasciare ricchezza ma piuttosto degrado e rifiuti su un territorio disorganizzato e incapace di accoglierli. Siamo preda di iniziative private estemporanee e fini a se stesse che oscillano tra mega feste affollate di giovani alticci e rumorosi e giornate vuote e piatte. I nostri fiori all’occhiello come la Pineta e Il Villaggio ridotti l’una ad una mini discarica di rifiuti e attrezzi rotti, l’altro ad un mega parcheggio a servizio di oramai ipertrofici e antiestetici “chioschi”. Un proliferare di supermercati a scapito del piccolo commercio senza un senso, senza visione. A breve ci faranno calare sulle teste un mega aeroporto appena fuori Fregene, autostrade, treni, megaparcheggi. Ci stanno schiacciando, annientando. Quando diremo basta. Quando chiederemo a chi siede in Consiglio di rappresentare davvero l’anima e gli interessi di questo territorio, delle future generazioni e di chi ama veramente questi luoghi. Cittadini di Fregene svegliatevi, uscite di casa, cambiate la storia prima che Fregene ( anzi ciò che ne rimane ) scompaia”. (Andrea Guizzi).