Sulla spiaggia di Fregene Sud, dopo il sit-in di protesta di domenica scorsa, ieri mattina è arrivato l’assessore regionale alla Tutela del Territorio Mauro Alessandri. Insieme al sindaco Esterino Montino, ha verificato come la situazione sia ulteriormente peggiorata con il bagnasciuga ridotto sempre più a una trincea dopo un bombardamento tra ruspe, scogliere, sacchetti, barriere e cabine distrutte.

Alessandri, al contrario di quanto si aspettavano gli operatori, non ha fatto promesse immediate: “Entro breve avremo per la prima volta un piano di gestione integrata di tutta la costa – ha spiegato – non possiamo mettere solo pezze dimenticando la trama generale. Certo, accanto alla programmazione interverremo nelle situazioni di emergenza come a Fregene e a Focene. Ma vogliamo soluzioni condivise con le amministrazioni locali e gli operatori, dove sarà possibile replicheremo l’esperimento avviato, finanziare i comuni nell’acquisto di draghe per interventi continui”.

Intanto, in attesa di verificare gli effetti del geotubo, realizzato solo a metà, i balneari per evitare il de profundis hanno installato a proprie spese barriere di scogli e riportato un minimo di sabbia. “Speriamo che almeno la Regione si faccia carico di una parte di questi costi”, è il commento dei gestori”.

“Poi seguirà il ripascimento della sabbia, per garantire ai balneari la possibilità di affrontare la stagione estiva», ha aggiunto il sindaco Montino.

Ulteriori opere si avvieranno nei prossimi mesi – ha aggiunto Michela Califano consigliere regionale – grazie al programma approvato per la difesa dei litorali e al piano di difesa delle coste, in fase di redazione”.

“Se non si interverrà con azioni strutturali l’erosione farà sparire la spiaggia mettendo in ginocchio la località”, ha detto Giovanni Bandiera presidente della Pro Loco di Fregene e Maccarese.