Partendo dalla nota del gruppo consiliare Pdl, nel quale si legge: “quello che è per noi il dato politico fondamentale, è l’atteggiamento di cieca chiusura del resto della maggioranza e del Sindaco in prima persona , che non ha ritenuto opportuno dare la giusta considerazione all’istanza politica portata dal partito che oggi, alla luce dell’ultima consultazione amministrativa, rappresenta il primo partito di tutto il territorio, nonché il principale partito della coalizione di governo”. Chiarissimo il riferimento ad AN, nel quale i consiglieri sembrano compatti. “Ci sembra evidente che una parte della maggioranza, ha palesemente chiuso la porta in faccia alla PDL preferendo assumere decisioni importanti e strategiche per il nostro territorio, con il PD, ribaltando il mandato ricevuto dai cittadini – continua la nota – se questa è l’alba dei prossimi quattro anni di governo, noi non possiamo accettarla; la nostra forza è sempre stata la coerenza con i nostri elettori, ai quali lo stesso Sindaco, deve la sua rielezione. I fatti impongono prioritariamente una verifica dell’esistenza della maggioranza così come i cittadini l’hanno voluta o se invece si dovrà assistere a continui tentativi del Sindaco, di aggregare maggioranze opportunistiche a seconda della delibera da votare”. Una resa dei conti, prima di affrontare un’altra spinosa questione, quella dell’approvazione del bilancio. “Le nostre preoccupazioni riguardano ad esempio l’imminente approvazione della proposta di bilancio – conclude infatti il comunicato – dove, come è già emerso in maggioranza, il PDL ha proposte e motivazioni su temi fondamentali della politica economica locale, al momento divergenti dai partiti del Centro. La cosa certa è che non tollereremo più un atteggiamento irrispettoso come quello osservato ieri in Consiglio”. Che farà ora Canapini? Difficile che si lasci chiudere in un angolo. Non è nemmeno pensabile che si possa approvare il bilancio con i voti del PD. Il quale è riuscito a stupire ancora i suoi elettori, salvando la delibera Interporto su un tema che era stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale dell’opposizione: quello della viabilità e delle infrastrutture. Insomma, l’ennesima prova della infinità abilità di manovra di Mario Canapini che, in un colpo solo, ha spaccato in due tronconi il Pdl, isolando in qualche modo AN e portando in suo soccorso gli “irriducibili” del PD. Se non è diabolico questo…