Ma la costruzione dello stadio sarà solo un tassello di una rivoluzione molto più importante che in un quinquennio cambierà una fetta di città compresa fra via della Pisana e via Aurelia. E andando oltre fino al nuovo stadio. Dalla Roma alla nuova stazione. In sintesi, partendo da nord, lungo il raccordo: lo stadio della Roma da 65 mila spettatori; oltre l’Aurelia, a scendere, nei pressi di Massimina, nuovi insediamenti residenziali e servizi per 650 mila metri cubi (è una sorta di Massimina 2, già approvata in conferenza dei servizi). Ma anche un parco e una nuova stazione ferroviaria (appunto la stazione di Massimina), che in base al progetto della Roma sarà collegata con una monorotaia allo stadio.
Mega centro commerciale. A scendere, altro grande progetto commerciale (800 mila metri cubi), nell’area di Pescaccio, fra Massimina e via della Pisana: sono previsti un grande centro commerciale simile a Roma Est o a Porta di Roma e il terzo store romano dell’Ikea. Ultimo tassello: la futura stazione di Massimina dovrà essere collegata alla stazione di Ponte Galeria (sulla linea che porta a Fiumicino), con un corridoio della mobilità, probabilmente con un filobus.
I sì dei Municipi. Ultime istruzioni per l’uso per questo risiko-monopoli assai complesso: il nuovo stadio della Roma si trova nell’estremo lembo del XVIII Municipio, tutto il resto (dall’Aurelia verso sud) nel XVI. Spiega Fabio Bellini (Pd), presidente del XVI: «Stiamo parlando di una grande opera di riqualificazione dellarea, molto importante e positiva. Dovrà anche seguire la chiusura della vicina discarica di Malagrotta. Ben venga lo stadio, ma sarà indispensabile che tutte le infrastrutture legate ai trasporti e alle complanari al Grande raccordo siano realizzate. Non deve esserci un impatto non sostenibile per il traffico, fra centri commerciali e stadio, che danneggi i cittadini». E Daniele Giannini (Pdl), presidente del XVIII, aggiunge: «Nulla in contrario allo stadio, anzi. L’importante è che si prevedano trasporti pubblici e strade».
Le conferme ufficiali. Dopo avere provato a leggere il futuro di questo spicchio di Roma lungo il raccordo fra Aurelia e Pisana, bisogna tornare alla casella di partenza: il nuovo stadio della Roma. Ricordare gli incontri di martedì fra Rosella Sensi e il sindaco Gianni Alemanno e di mercoledì fra Rosella Sensi e il vicepresidente della Regione (e assessore all’Urbanistica) Esterino Montino. Ieri tutte le conferme. La prima da parte dell’As Roma che in un comunicato ufficiale ha spiegato: «La prossima settimana ci sarà la conferenza stampa di presentazione del progetto relativo alla costruzione del nuovo stadio della società. Alla conferenza stampa di presentazione, con il presidente, Rosella Sensi, interverranno il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo». A ruota il sostegno di Alemanno e Marrazzo. Il sindaco: «È un progetto fattibile e la settimana prossima lo presenteremo. Si tratta di un’idea funzionale e vincente e sulla quale sono state fatte le verifiche urbanistiche e le analisi preliminari con la sovrintendenza». Il presidente della Regione: «La Roma avrà il suo stadio. Con un grande lavoro in collaborazione tra le istituzioni e la società, la prossima settimana potremo presentare un progetto molto importante. Un impianto che metterà la squadra nella condizione di usufruire di una struttura paragonabile a quella di altri grandi club europei. Sarà la nuova casa giallorossa e di decine di migliaia di tifosi».
Prato verde ecologico. Come sarà il nuovo stadio della Roma? Al di là dell’avveniristico progetto di collegarlo con una monorotaia alla nuova stazione di Massimina (e a seguire, se tutto i tasselli del grande puzzle saranno messi al loro posto nel prossimo quinquennio, fino alla stazione di Ponte Galeria), l’idea di fondo propone altre scelte innovative. Si tratta di un progetto da 300 milioni di euro di investimenti, per uno stadio da 60-65 mila spettatori. Ovviamente tutto coperto. Al vicepresidente Montino è anche stato spiegato che sarà dotato di pannelli solari per la produzione di energia “verde”.
Hotel, ristoranti e residenziale. Come vuole ormai il manuale del perfetto stadio moderno l’evento sportivo sarà solo una parte del business. Oltre allo store legato al marchio Roma, sono previsti ristoranti e bar. Inoltre, nel progetto ci sono circa 300 mila metri cubi destinati a una a una struttura ricettiva, vale a dire un hotel, ma anche ad appartamenti, vale a dire al residenziale. I terreni interessati non sono della famiglia Sensi, ma c’è già l’accordo con il proprietario. Resta il nodo di tutti i nodi: la situazione societaria della Roma consentirà di raggiungere un obiettivo così ambizioso? Proprio dallo stadio sull’Aurelia arriverà la linfa vitale che consentirà a Rosella Sensi di restare alla guida della Roma? Domande in attesa di risposta. (IlMessaggero.it, di MAURO EVANGELISTI)