Sotto quel ponte passava l’acqua proveniente dal fiume Arrone, si chiamava “canale dell’acqua dolce” (oggi Arroncino) e serviva a mandare l’acqua nel periodo estivo nello stagno di Maccarese, ritengo anche a fornire l’acqua buona per la pesca. Nel 1800 i Rospigliosi avevano ben 1400 bufale allo stato brado; il ponte si trovava proprio tra il procoio delle bufale d’inverno e il procoio di Primavera, ed esse potevano tranquillamente guadare il canale. 
Credo che il ponte sia stato fatto costruire per far passare i butteri con i propri cavalli anche nella cattiva stagione. Sicuramente l’avranno percorso molti cacciatori che dalla Torre di Maccarese andavano a caccia di anitre nei pantani nelle zona chiamata “Cecina di Falcia”, e quei pittori del gruppo dei XXV delle Campagna Romana intenti ad immortalare la splendida pineta.
Il materiale per la sua costruzione può essere stato in parte recuperato dai resti dell’antica Fregene vicino al fiume Arrone ed in parte dalle rovine di qualche antica villa romana vicino alla costa.
Dopo la sua scoperta, questo ponte è stato di nuovo interrato su ordine della Sovrintendenza. L’architetto del nuovo complesso aveva dato la sua disponibilità a modificare il progetto, con una variante, per renderlo visibile a tutti nella zona dei parcheggi auto. Sarebbe stata la soluzione migliore.

Giovanni Zorzi – responsabile Ecomuseo del Litorale Romano Polo di Maccarese.