Non che abbia minimamente influito, ma per la completezza dell’informazione gioverà aggiungere che la commissione era composta dai consiglieri regionali medesimi. Il loro senso di responsabilità è al di sopra di ogni sospetto: di recente si sono ridotti lo stipendio del 10%. È vero, se ne sono aggiunti un altro 10%, alla voce “aggiornamenti culturali”. Ma la cultura è importante. Come i viaggi di lavoro, del resto: 490 mila euro l’anno. E però non di sola cultura e di soli viaggi vive l’uomo. Così l’Assemblea regionale ha posto fine allo scandalo del ristorante interno, dove un pasto completo costava 11 euro. Il menu è stato raddoppiato (classico ed etnico), e il conto ridotto a 9. C’è poco da ridere: anche un risparmio di 2 euro può aiutare il bilancio familiare di persone che ne percepiscono appena 19.400 al mese, lordi. Qualche lettore si starà domandando come mai i cittadini siciliani accettino questo scandalo finanziato dalle loro tasse (per inciso anche dalle nostre) senza ribellarsi. L’indole fatalista? Forse. Ma soprattutto il clientelismo: Palermo ha oltre ventimila dipendenti comunali. Per pagare i quali, a gennaio, il sindaco ha dovuto attingere ai fondi inviati da Roma per togliere la spazzatura dalle strade. Ventimila dipendenti, in effetti, sono un po’ troppi. Andrebbero ridotti, ma niente paura: se ne occuperà la prossima commissione. (Massimo Gramellini per la Stampa)