Si è riunita questa mattina l’unità di crisi per fronteggiare l’emergenza dovuta allo sversamento di kerosene nel Rio Tre Cannelle a Maccarese. Erano presenti Eni, Capitaneria di Porto, Polizia Locale, Arpa Lazio, Asl Sanitaria e Veterinaria, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, WWF, Lipu, Guardia Forestale, Polizia Provinciale, forze dell’ordine ed enti e società intervenute in questi giorni. Sul posto anche un inviato delle Iene. “Vista la situazione la discussione è stata lunga – dice il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino – Non vi nascondo che in questa fase di pena emergenza restano tantissime le preoccupazioni, perché in queste ore continuano a morire uccelli, mammiferi e in particolare nutrie, e pesci. Fino ad ora con le associazioni ambientaliste abbiamo ritrovato una quarantina di germani, alcune decine di nutrie e quintali di pesce”. La prima stima parla di circa trenta tonnellate di kersoene riversato nelle acque del territorio. “Ma non sono dati definitivi”, fa notare il primo cittadino. “Adesso siamo impegnati, e in particolar modo l’Eni con le proprie ditte, per impedire il deflusso del carburante con barriere assorbenti che permettono poi di aspirare il materiale – spiega Montino- Ora c’è una massima collaborazione tra le istituzioni”. Il primo step è quello di concentrarsi sull’emergenza, attraverso la bonifica integrale dell’area. “Confermo i divieti attuati – sottolinea il Sindaco – Ovvero quelli di usare acqua dei bacini coinvolti, di pescare nei canali nell’area della Riserva e di cacciare sul tutto il territorio comunale visto il celere spostamento dei volatili. Anzi, per il divieto di caccia credo che la stessa misura debba essere presa anche dai Sindaci delle località più vicine a noi, almeno per qualche settimana”. E una volta finita l’emergenza si passerà agli interventi sull’area. “Tutto lo sforzo economico è dell’Eni – spiega Montino – Finita questa fase decideremo piano, luoghi e metodologie di intervento con tutti gli enti in campo. È bene specificare che non è un’azione alla “romanella” che dura 15 giorni, qui stiamo parlando di un intervento profondo, complesso, strutturato che durerà mesi. Anche perché stiamo parlando di una delle poche Riserve Naturali dello Stato”. Nel frattempo è stata confermata la pista del furto, anche se sembra difficile risalire ai responsabili. “Con tutte le forze dell’ordine siamo d’accordo di attuare una vigilanza congiunta in prossimità degli oleodotti fino a quanto l’Eni non attuerà il piano sicurezza che ha già dato ottimi riscontri sulla tratta Gaeta-Pomezia. Un progetto che attueranno anche qui per evitare altri disastri ambientali”, fa sapere il Sindaco Esterino Montino.