Il
principale è quello che incide direttamente sugli scatti. Con l’abolizione
della tariffa 2 (quella extraurbana oltre il Raccordo) e l’introduzione della
«tariffa progressiva mista», l’aumento sarà di circa il 10%, con picchi del 20%
a seconda del traffico che si incontra. Perché questa nuova tariffa combina il
fattore tempo con il fattore distanza. Il sistema è complesso. Il costo della
corsa varia a seconda dei chilometri percorsi. Nei
primi 5 chilometri si applicherà una tariffa di 1,52 euro a km per velocità
superiore ai 20 km/h e una tariffa oraria di 25 euro per velocità inferiore ai
20 km/h. Nei successivi 5 km il prezzo scende per poi risalire dal decimo al
ventesimo chilometro. Superata questa distanza verrà applicato una tariffa
ancora più alta se il taxi andrà oltre gli 80 km/h. Un vero e proprio rompicapo
che alla fine dei conti farà lievitare il prezzo della corsa e penalizzerà
soprattutto i clienti che resteranno imbottigliati nel traffico delle ore di
punta. Ma queste non sono le uniche maggiorazioni previste. Infatti ad
aumentare di 20 centesimi è anche lo scatto iniziale che appare sul tassametro
quando il cliente sale sul taxi. Nei giorni feriali (dalle 7 alle 22) passa da
2,80 a 3 euro, nei festivi da 4 a 4,20 euro, di notte (dalle 22 alle 7) da 5,80
a 6 euro. Poi ci sono le tariffe fisse per gli aeroporti. Le corse per Fiumicino
salgono dagli attuali 40 a 45 euro. Quelle per Ciampino da 30 e 35. Mentre
chi vorrà andare a Civitavecchia dovrà sborsare 120 euro. Ma ci sono anche gli
sconti: scompaiono i due euro per le corse in partenza dalla stazione Termini e
si applicherà un 50% in meno per chi accompagna i piccoli pazienti all’ospedale
Bambin Gesù. Le novità però non riguardano solo le tariffe. Davanti agli
alberghi da quattro e cinque stelle verranno collocate delle colonnine
informative dotate di un sistema bluetooth per poter prenotare una corsa con un
semplice sms. All’aeroporto Leonardo da Vinci, invece, verrà costruito un punto
informazioni multilingue per evitare che i turisti vengano raggirati dai
tassisti disonesti o diventino preda degli abusivi. Ci vorrà ancora del tempo
prima che queste regole entrino in vigore. È previsto ancora un passaggio in commissione prima
che la bozza passi all’esame della Giunta e poi del Consiglio comunale. I
consumatori però non intendono arrendersi. E chiedono all’Antitrust di aprire
un’istruttoria per verificare se il numero chiuso delle licenze non costituisca
un monopolio di fatto nella determinazione delle tariffe. Perché, come ricorda
il Codacons, a Roma ci sono 2,1 taxi ogni mille abitanti. A Londra sono 8,3, a
Barcellona 9,9. (Il Tempo, Dario Martini)