Sono stati tolti ieri mattina i sigilli ai due ettari di lecceta della Maccarese spa destinati a parco pubblico. Si tratta dell’area al confine con l’ingresso dell’Oasi di Macchiagrande del WWF, tra via della Veneziana, viale Castellammare e via Grottammare. Prima di trasformarlo in parco la società aveva iniziato i lavori di bonifica, sia delle tonnellate di rifiuti scaricate negli anni, sia del bosco, per poi mettere panchine e cestini.
Ma subito dopo l’inizio dei lavori sono arrivati i problemi, una prima volta il 7 agosto del 2015 perché le “potature non sarebbero state ritenute conformi alle autorizzazioni”. Quindi, a metà febbraio del 2016 l’area era stata restituita alla Maccarese ma come sono riprese le operazioni di nuovo sono scattati i sigilli questa volta, il 24 febbraio del 2016, perché per caricare la legna, quella tagliata mesi fa, si è fatto ricorso a un automezzo.
“A questo punto ritengo sia giusto lasciar perdere la bonifica della lecceta”, era sbottato l’AD della Maccarese Silvio Salera. Che ora potrà far togliere i rifiuti accumulati e la legna, dopo di che la Polizia locale farà un verbale alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per il dissequestro effettivo e la riconsegna alla società che potrà finalmente, almeno si spera, potrà  destinarlo a Parco pubblico.