I sanitari del 118 nell’abitazione hanno trovato morti due uomini, Domenico Paladino, un medico anestesista 56enne, e Antonio Paladino, un barista 50enne che lavorava allo stadio Olimpico di Roma; il figlio del più anziano, Leonardo, un ragazzo di 23 anni, era ancora vivo ed è stato portato all’ospedale di Bracciano. I tre, di origini calabresi, residenti a Albidonia in provincia di Cosenza, avrebbero mangiato cibo conservato artigianalmente. Non si esclude cha la causa della morte sia avvelenamento da batterio botulino.

A chiamare i soccorsi sono stati i vicini di casa che hanno sfondato la porta dell’abitazione in via della Riserva del Pascolare preoccupati per non averli visti arrivare questa mattina a un appuntamento. I soccorritori del 118 hanno trovato due uomini di 50 e 57 anni già morti e un ragazzo di 23 anni, figlio di uno dei due, in condizioni gravissime, praticamente in fin di vita.

Il giovane “è stato trasferito al Policlinico Gemelli di Roma. Al momento del trasferimento non era cosciente ed era in terapia intensiva”, afferma all’Adnkronos Salute Livio De Angelis, responsabile della sala operativa del 118 di Roma. “Dalle prime ricostruzioni – continua De Angelis – i tre avrebbero consumato ieri sera a cena conserve alimentari prodotte artigianalmente e, molto probabilmente, contenenti il Clostridium botulinum, un batterio anaerobico – precisa – che può contaminare gli alimenti rendendoli particolarmente pericolosi per la salute umana”.

Le cause dell’intossicazione. Il botulino contenuto nei cibi sott’olio è al momento solo una delle ipotesi sulla causa dell’intossicazione. A quanto si apprende, il giovane ricoverato a Roma è sicuramente vittima di un’intossicazione, ma gli accertamenti in corso sono volti ad individuarne la causa. Non è detto infatti che sia di origine alimentare. Potrebbe infatti essere anche di origini ambientali la causa dell’intossicazione. In casa vi era, infatti, un braciere, trovato però spento. Per chiarire le cause occorrerà aspettare l’autopsia disposta sui corpi. Il pm della Procura di Civitavecchia, Bianca Cotronei, ha disposto l’autopsia sui corpi dei due uomini, Antonio e Domenico Paladino, trovati morti in casa a Fiumicino, probabilmente vittime di un’intossicazione alimentare. Sono in corso in queste ore gli accertamenti per risalire all’origine dei prodotti consumati dalle vittime prima di morire.

Il giallo. Dopo la chiamata della scorsa notte al 118 per l’intossicazione a Fiumicino, la centrale operativa e gli stessi sanitari dell’ambulanza hanno fatto decine di diversi tentativi per rintracciare i richiedenti aiuto. È quanto si apprende dal 118. L’Ares ha riferito che la scorsa notte, intorno alle 2.30, è giunta al 118 una richiesta di soccorso in Via della Riserva del Pascolaro 159. Il richiedente diceva che un suo parente non respirava bene, dava questo indirizzo, confermava il numero di cellulare da cui stava chiamando e diceva di chiamarsi Vaglio Leonardo. È stata inviata un’ambulanza che è giunta sul posto, in un piazzale con tre caseggiati dove non ci sono citofoni, non c’era nessuna luce accesa, hanno provato quindi a richiamare il richiedente per circa venti volte ma questi non rispondeva. Hanno acceso la sirena girando intorno ai caseggiati per essere uditi, ma si è affacciato solo un vicino di casa, il quale ha detto che in quel posto non abita nessuno con quel nome. La centrale operativa del 118 ha allora chiamato gli ospedali della zona per sapere se qualcuno con quel nome era arrivato in Pronto Soccorso, ipotizzando un trasferimento con mezzi propri, nulla. La centrale ha allora chiamato i carabinieri per sapere se esiste una persona con quel nome residente in zone limitrofe, nulla. C’era solo un fabbricato con la luce accesa, gli operatori dell’ambulanza hanno scavalcato il muro e sono entrati ma il locale si è rivelato un magazzino con nessuno all’interno. Dopo aver richiamato un’altra volta ospedali limitrofi, carabinieri, e per circa altre dieci volte il cellulare lasciatoci dal richiedente senza ottenere risposta, la Centrale ha mandato via l’ambulanza. I corpi sono stati trovati oggi intorno alle 11 da un amico che aveva appuntamento e che, non avendo risposta da cellulare di nessuno, ha buttato giù la porta di casa. È stata questa persona a trasportare il ragazzo sopravvissuto a Bracciano con la sua auto. Oggi il ragazzo stava meglio, non è in pericolo di vita e avrebbe raccontato agli inquirenti che la sera prima avevano mangiato carne cruda e conserve.