“A seguito del cosiddetto “sfioramento” di una settimana fa tra due treni a Roma Termini, i disagi continuano a permanere… per i pendolari, naturalmente – fa notare Ricci – Decine di Regionali limitati o soppressi e ritardi su quelli in circolazione, mentre solo una coppia di Eurostar risulta oggi soppressa. Ieri mattina il ritardo di un treno proveniente dai Castelli e che doveva proseguire per Ladispoli da cui ripartire verso Roma alle 7.40 a causa delle limitazioni ancora imposte a Termini, ha indotto Trenitalia a limitare il servizio del treno stesso sull’itinerario Roma-Maccarese-Roma, con risultati devastanti. Il treno successivo, giunto a Ladispoli già stracolmo a causa della persistente riduzione del numero delle carrozze rispetto a quella prevista dal Contratto di Servizio con la Regione Lazio, ha dovuto lasciare a terra decine di persone sia a Ladispoli che in tutte le stazioni successive fino a Roma. Particolarmente grave la situazione a Torrimpietra, dove nessuna delle persone che aspettavano anche da mezz’ora riusciva a salire. Risultato: trenta minuti di ritardo e situazioni di viaggio da nove persone a metro quadro, ben oltre i limiti di agibilità, che si riflettono sui treni successivi. È assurdo che ad una situazione già di carenza cronica del materiale rotabile, aggravata dalla indisponibilità per revisione di numerose carrozze, e dal ritardo nelle consegne del nuovo materiale rotabile, i pendolari debbano pagare il conto anche dei danni provocati dagli incidenti tra treni ad alta velocità. È ora che a livello regionale e nazionale ci si renda conto della gravità del problema del trasporto pendolare e che ci se ne faccia carico per tempo, perché il montare dell’esasperazione dei pendolari non giova a nessuno”.