Più di una volta i mezzi Cotral hanno riscontrati evidenti problemi. Sono ancora nella memoria quelli andati a fuoco su viale della Pineta a Fregene nel 2014 e su via della Scafa a Isola Sacra nel 2015. Ieri mattina con tutta probabilità è stato svelato l’arcano, quando i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato il titolare di una società affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus di linea regionali per truffa aggravata ai danni dello stato e frode in pubbliche forniture. In sostanza, venivano truccate le manutenzioni degli autobus delle linee regionali Cotral facendo risultare di aver riparato pullman che invece continuavano a circolare senza i prescritti standard di sicurezza o, peggio, subivano continui guasti. Le indagini, durate oltre due anni, hanno fatto emergere una reiterata e spudorata condotta fraudolenta realizzata da più società appaltatrici che, con la complicità di alcuni dipendenti infedeli di Cotral che hanno certificato la corretta esecuzione delle manutenzioni degli autobus di linea, hanno incassato somme per prestazioni mai eseguite. Le attività investigative sono iniziate nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dai vertici della stessa Azienda regionale, allarmati dall’enorme ed inusuale mole di guasti degli autobus che ha causato numerosi disservizi ai cittadini. Si erano verificati, inoltre, persino episodi di incendi di vetture lungo le tratte regionali che, come è stato poi accertato, erano dovuti anche all’omessa manutenzione dei mezzi da parte della quasi totalità delle imprese affidatarie del servizio.  L’azienda regionale, all’esito di un’attività ispettiva interna, aveva rilevato e segnalato alcune criticità nei rapporti con le ditte appaltatrici delle attività di manutenzione dei mezzi. Le indagini, eseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale attraverso intercettazioni telefoniche, esame di corposa documentazione, perquisizioni e sequestri, hanno fatto emergere un collaudato sistema di frode ai danni di Cotral. In particolare, la manutenzione richiesta non veniva concretamente effettuata, pur essendo attestata dagli organi di controllo dell’azienda; in caso di necessità di sostituzione di pezzi, in luogo di quelli originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti, spacciati per nuovi; nel caso in cui l’azienda forniva il pezzo da installare, questo veniva trattenuto dalla ditta per la successiva rivendita a terzi o addebitato a Cotral per altri lavori mentre sul veicolo veniva installato un pezzo usato ovvero si ripuliva quello presente, facendo comunque figurare, sempre con la complicità degli addetti ai controlli, che l’intervento si era concretizzato nei termini stabiliti contrattualmente. Inoltre, un riscontro eseguito su circa 1400 vetture, pressoché la totalità degli autobus Cotral, ha fatto emergere come anche i cronotachigrafi digitali in dotazione ai bus di linea non venissero revisionati da parte dell’impresa affidataria dell’appalto che, invece, ne certificava falsamente la taratura. Dall’analisi dei tracciati dei sistemi di geolocalizzazione installati a bordo dei pullman è emerso, infatti, che nelle date in cui veniva attestata la revisione, le vetture di linea si trovavano in servizio sul territorio regionale o ferme nei depositi. Il sistema di frode era finalizzato a rendere remunerativo, per la ditta affidataria, l’appalto per l’installazione degli stessi cronotachigrafi a quest’ultima aggiudicato sulla base di un’offerta evidentemente anomala per l’esiguità dell’importo di aggiudicazione. Nei confronti di questa società, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria stanno ora procedendo al sequestro di disponibilità finanziarie per complessivi 91.000 euro ovvero l’importo che Cotral ha pagato per la taratura periodica dei cronotachigrafi digitali, attività mai effettivamente svolta. La struttura si è consolidata nel tempo proprio grazie alla compiacenza di alcuni capi tecnici della Cotral, responsabili del controllo e del riscontro delle manutenzioni effettuate.