Eppure tutti sanno come sia indispensabile per la loro sopravvivenza che vengano innaffiati regolarmente, “l’unico modo per sperare in un attecchimento”, commenta un giardiniere. “Io e mia moglie ieri, non vedendo nessuno, abbiamo versato nella zolla un po’ d’acqua con dei recipienti – commenta Mercenati che abita a poca distanza. Abbiamo chiesto informazioni al capocantiere che li aveva spostati, ci ha detto che il suo compito è finito lì. Alla vergogna dello spostamento se ne aggiunge un’altra. Siamo veramente amareggiati”. Questa mattina il dirigente dell’assessorato all’Ambiente ha preparato la diffida contro la società costruttrice (di Vittorio Mangifesta ndr) – commenta Claudio Sabbatini, consigliere comunale – spetta a loro il compito di curare ora la manutenzione delle piante e di assicurarne la sopravvivenza. Trovo anche io come i cittadini scandaloso che quegli ulivi siano stati spostati, che il progetto non abbia tenuto conto di quelle due piante secolari. Ma ora l’impresa deve capire una cosa, se quelle piante moriranno ci costituiremo tutti parte civile in una causa di risarcimento danni per reato ambientale”.