Così ieri, Davide Franceschini, 22 anni, incensurato, cresciuto in una “famiglia di gente normale e perbene”, come ha sottolineato il capo della Squadra mobile di Roma, Vittorio Rizzi, si è presentato spontaneamente per confessare la sua responsabilità. “Bravi, l’avete trovato, ora voglio vedere in faccia il mio aggressore”, è stato il commento Elisabetta, la giovane barista di Genzano rimasta vittima della brutale violenza. Secondo la ricostruzione della Squadra mobile, i due si erano conosciuti sulla pista da ballo e avevano avuto un approccio amichevole. Poi l’epilogo tragico dovuto a un mix di sostanze stupefacenti e abuso di alcol. Ora il giovane si trova, ha raccontato Rizzi, in stato di profonda prostrazione e pentimento. Domani ci sarà l’udienza di convalida del fermo davanti al gup.