“Siamo partiti con 1350 euro e la voglia di fare qualcosa non solo per gli altri ma anche per noi. Viviamo in un pianeta dove circa 900 milioni di persone soffrono la fame e più di 2 miliardi soffrono di malnutrizione. Gli allarmi che ci lancia il pianeta Terra li conosciamo bene tutti e sta a noi coglierli e agire oppure far finta di niente ma una cosa è certa, il tempo stringe e se vogliamo dare una svolta al nostro destino dobbiamo cambiare certi comportamenti ed aggiornare certe ideologie che ormai appaiono obsolete, inutili, pesanti. Facile fare questi discorsi da bar ma diventa difficile agire, mettersi in prima linea, fare veramente qualcosa. È proprio questo il punto; mai come oggi diventa necessario fare qualcosa e l’operazione batey vuole essere la conferma che basta veramente poco, basta crederci veramente ed io ci credo. Viviamo anche noi in una specie di batey, siamo anche noi schiavi di qualcosa, abitiamo in case tra strade dissestate, spazzatura, reti idriche a pezzi, lungomare inesistente, segnaletiche insufficienti, tante chiacchiere e anche noi da tempo aspettiamo che arrivi qualcuno capace di sfruttare al meglio l’enorme potenzialità del territorio e i suoi abitanti. Da tempo nel Batey Los Arados la gente chiedeva a Dio di inviare qualcuno a fare qualcosa. Per una strana coincidenza della vita improvvisamente appaiono “los italianos” che senza dire troppe parole si sono rimboccati le maniche ed hanno costruito un “comedor” cioè una cucina e una mensa grazie agli spiccioli della gente di Fregene che non smetterò mai di ringraziare perché hanno dimostrato una cosa; loro non saranno certo più poveri senza un euro ma sicuramente i bambini de Los Arados saranno più ricchi e potranno mangiare meglio e studiare meglio e vivere meglio. Prima di lasciare il villaggio abbiamo fatto un giro per le case e quasi tutte hanno il tetto in lamiera a pezzi e molte sono prive di pavimento (gettata di cemento). Vorremmo tornare verso gennaio e continuare questa meravigliosa avventura. Presto troverete in vendita il video documentario la cui vendita servirà proprio a finanziare la prossima operazione. Ovviamente saranno accettate altre forme di donazione. Stiamo lavorando anche per il Batey-Fregene che purtroppo ancora non dispone di un servizio di raccolta differenziata nonostante i cassonetti a scomparsa su Viale Castellammare mai entrati in funzione. Verso fine settembre troverete in vendita ad un prezzo simbolico delle borse di tela Update Your Mind che, se utilizzate da tutti, elimineranno definitivamente il sacchetto di plastica che purtroppo è disperso su tutto il territorio”.

 

Per info: Stefano Manduzio emmestudio@alice.it