È la storia di Michele, un bambino autistico che oggi ha 12 anni e che ha lottato sempre per avere ciò che per tutti sembra scontato: un posto nel nostro mondo, un posto fatto di serenità, accoglienza e libertà, la libertà di cui ogni bambino dovrebbe avere il diritto di godere. E così è arrivato al Red Beach di Maccarese, con sua mamma, suo fratello e Laura, la sua educatrice. Michele non riesce a stare fermo, Michele ama muoversi su e giù per la spiaggia, Michele non gioca con gli altri bambini, ma Michele è un bambino e ama il mare, ama l’aria, Michele a volte non riesce a comunicare ciò di cui ha bisogno e allora fa cose strane, ma sta solo spiegando a modo suo quello che gli altri non riescono a vedere. Michele vuole solo essere rispettato per ciò che è, non è sbagliato, non è una copia guasta del nostro essere normali, Michele è un bambino che sta cercando di costruire un ponte tra noi e lui per permetterci di respirare la sua aria. È venuto qui e ha incontrato persone disposte a mettere in discussione la propria prospettiva, persone pronte ad accogliere i suoi limiti, persone che sanno rispettare la libertà di ogni individuo e perché no, persone che ogni tanto gli correvano dietro quando Michele non si fermava mai. E insieme a Michele piano piano sono arrivati tanti dei nostri ragazzi, Simone, Emiliano, Alessio, Francesco, Laura, Riccardo, Lorenzo, Manfredi, Livia, Nicolò, Giorgio e Giacomo. Ragazzi che sono diventati grandi e come “quasi adulti diversi” non trovano uno spazio in un mondo fatto di pregiudizi, superficialità e occhi e bocche pronti solo a giudicare ciò che non corrisponde a un modello, a un archetipo privo di ogni moralità e etica. E così famiglie sempre in lotta, famiglie che non hanno mai mollato, famiglie che non hanno mai smesso di cercare un posto nel mondo per i loro ragazzi, hanno creato un gruppo (Associazione Habitat per l’Autismo) che è diventato forte, perché nella loro fragilità si sono ritrovati, si sono uniti per un fine comune e poi hanno incontrato noi (Cooperativa Be & Able) che lavoriamo con questi ragazzi da tanto tempo e abbiamo fatto di questo mestiere prima una passione e poi l’obiettivo di una vita. Noi che vediamo come sia possibile costruire un mondo a misura di ognuno, noi che rispettiamo la diversità, perché nella diversità abbiamo imparato davvero cosa vuol dire VEDERE  e RISPETTARE l’altro, perché siamo cresciute insieme a loro. E così quest’anno i nostri ragazzi finalmente sono venuti in VACANZA in una casetta sulla spiaggia a due passi da dove siamo, accolti come persone di famiglia. C’è Roberto, il proprietario, che parla con loro e che spiega a tutti i curiosi clienti dello stabilimento cosa stiamo facendo con i nostri ragazzi, li invita ad avere pazienza e se non ce l’hanno… beh peggio per loro! C’è Rossana, sua moglie, che è sempre pronta a capire quello che gli altri non vogliono vedere, ci sono le loro bimbe che con la massima spontaneità ci fanno domande e giocano con noi. C’è Eddi, il bagnino, che non dimentica mai un saluto, li porta a fare i bagni e la sera tutti sul trattore a smontare la spiaggia, c’è Alessandra che ha la pazienza di aspettare una semplice richiesta dietro al bancone del bar anche per 10 minuti lasciando tutti i clienti in attesa, c’è Gianni, il cuoco che anche se il menù è tutto di pesce si inventa cotolette e patatine per chi non riesce mai a mangiare altro, c’è Giulia, la cameriera, che li serve a tavola con il sorriso sempre stampato facendo l’equilibrista per evitare il lancio di piatti, c’è Gianni, l’altro bagnino, che si fa venire la pelle d’oca ogni volta che uno dei nostri lo prende per mano. Ci sono loro che diventano grandi, vanno a fare la spesa al supermercato e la sera fanno il barbecue sulla spiaggia, ci siamo noi che con immensa gratitudine assistiamo e partecipiamo questo meraviglioso spettacolo di un mondo speciale circondate da persone che sanno guardare oltre ciò che tutti vedono. Questo è il mondo che noi viviamo quotidianamente, un mondo dove tutte le porte a cui bussiamo sembrano sempre chiuse, ma alle volte si apre uno spiraglio, a volte persone speciali incrociano il nostro cammino, noi le abbiamo incontrate qui al Red Beach e abbiamo costruito un pezzetto di quel ponte che Michele ci ha insegnato a sognare. (di Camilla del Balzo / Presidente Cooperativa  Be & Able).