È quanto fa notare con una nota il Comitato FuoriPista. “Con l’approvazione del relativo decreto, i nuovi confini della Riserva sono realtà: ora si tratta, dopo ben 17 anni, di dare attuazione alle Norme di salvaguardia e definire il Regolamento di Gestione della Riserva stessa, come il Comitato FuoriPISTA ha più volte richiesto nel corso degli anni alla Regione Lazio e al Ministero dell’Ambiente – riporta la nota – La novità più significativa del Decreto consiste nell’aver innalzato per ulteriori 300 ettari il vincolo di salvaguardia portandolo da Zona 2 a Zona 1, cioè a zona totalmente inedificabile. Ora la Zona 1 si estende dalle Vasche di Maccarese fino ad oltre Viale dell’Olivetello ed è racchiusa tra viale di Campo Salino e Via dei Collettori. Si tratta dei terreni umidi che un tempo facevano parte del cosiddetto Stagno di Maccarese, bonificato idraulicamente alle fine dell’800 e restituito all’agricoltura negli anni Trenta del secolo scorso. Ed è proprio qui che il Progetto di raddoppio dell’aeroporto prevede la costruzione delle nuove infrastrutture che occuperebbero 1300 ettari di Agro Romano con il conseguente esproprio di circa 300 tra famiglie e piccole e medie aziende agricole. Si tratta dei terreni analoghi a quelli che la Commissione Parlamentare d’Inchiesta del 1961, nella sua relazione sull’aeroporto Leonardo da Vinci (inaugurato l’anno prima), aveva già dichiarato inidonei per l’aeroporto. Evidentemente il passato non insegna nulla, soprattutto se in gioco c’è la speculazione fondiaria, edilizia e finanziaria. Recentemente, il Comitato FuoriPISTA, per rafforzare ulteriormente il vincolo naturalistico della zona, ha sollecitato il Comune di Fiumicino a predisporre gli atti necessari ad avviare il riconoscimento – secondo le norme europee di Rete Natura 2000 – delle Vasche di Maccarese come Sito di Interesse Comunitario (SIC). Le caratteristiche naturalistiche ed ambientali della zona sono infatti  tali che nel tempo hanno creato un sito di particolare rilevanza per numerose specie di volatili e un’importante via per gli uccelli migratori. Ora ci sono tutti i presupposti perché la Riserva Naturale Statale del litorale Romano diventi una realtà effettiva per tutti coloro che la abitano e vi lavorano, e per quanti la visitano, e possa trasformarsi nel volano di un’economia che la faccia ritornare ad essere, come un tempo, l’orto di Roma e il suo  polmone verde”.