A grande richiesta, venerdì 10 luglio alle 17.00 l’associazione Natura 2000 ripropone la visita al Castello di Santa Severa, la cui storia è raccontata da Anna Scudo nell’articolo qui di seguito.
Solitario sulla costa, tra Fregene e Santa Marinella, si innalza il Castello di Santa Severa, un posto straordinario, ricco di fascino, di storia e di archeologia che affonda le sue radici nella preistoria, all’età del bronzo. Certamente la salubrità del luogo, il clima mite e la vicinanza del mare hanno favorito l’insediamento in questo luogo di uomini primitivi. Dopo di essi, nel V secolo a.c., si stanziarono gli etruschi e fondarono la città di Pyrgi. Città costiera alle pendici dei Monti della Tolfa, essa fu il porto principale di Caere (l’odierna Cerveteri), a cui era collegata da una grandiosa strada monumentale, e sede del più importante santuario di tutta l’Etruria nelle cui rovine furono rinvenute le lamine d’oro scritte in etrusco e in punico che hanno permesso finalmente di decifrare la lingua etrusca.
Con l’arrivo del dominio romano sul territorio costiero, Pyrgi divenne un Castrum circondato da possenti mura in opera poligonale. Di esse rimangono notevoli tratti dei lati rivolti verso terra; il quarto lato, rivolto verso il mare, è visibile a tratti, al di sotto delle strutture del castello.
Il sito fu probabilmente abitato senza interruzioni fino al IV–V sec. d.C. ed è proprio grazie alla continuità di vita sui resti del castrum romano che in epoca medievale si formò il borgo conosciuto come Castellum Sanctae Severae. Infatti verso il X e l’XI secolo i conti della Tuscia fecero costruire proprio in quest’area un fortilizio dedicato alla giovane Severa, che era stata martirizzata in un luogo poco distante.
Intorno alla Torre Saracena, costruita poi a controllo del porto e del litorale nel IX secolo, si svilupparono per tutto il medioevo il Castello ed il relativo borgo, provvisto di almeno due chiese: una dedicata a Santa Severa ed a Santa Lucia, con affreschi e interessanti graffiti votivi raffiguranti le sagome di venticinque navi; l’altra dedicata all’Assunta, ripristinata nel 1700, con elementi architettonici e scultorei romani reimpiegati.
Nel 1482 il Papa Sisto IV lo concesse al Pio Istituto del Santo Spirito, il quale ne fece, a sua volta, per cinque secoli, il cuore di un’azienda agricola estremamente vasta, visitata da diversi Papi del Rinascimento e dei secoli successivi.
Dal 1980 il Castello è diventato di proprietà del Comune di Santa Marinella. Dopo un lungo periodo di chiusura e abbandono ha riaperto i suoi battenti per accogliere il pubblico. Grazie ai recenti lavori di restauro finanziati dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio il Castello si avvia a diventare uno dei più importanti poli culturali sul litorale a nord di Roma; infatti è prevista la creazione di un polo museale che comprenderà i già esistenti Museo Nazionale Antiquarium di Pyrgi, Museo del Mare e della Navigazione Antica e il nuovo Museo della Rocca, attraverso il quale ripercorrere le vicende storiche del sito.
La prima riapertura, nel 2014, ha avuto un enorme successo e pertanto anche quest’anno dal 25 aprile fino a settembre sarà possibile ammirare l’interno del Castello con visite guidate prenotate alla Regione.
Durante la visita con l’Associazione “Natura 2000”, sarà possibile vedere anche i ritrovamenti archeologici venuti alla luce nelle campagne di scavo che hanno portato alla luce, nell’area del cortile della Rocca, una domus romana di epoca imperiale, una necropoli e una chiesa paleocristiana del V secolo. Infine, salendo sulle terrazze, si potrà godere del tramonto sul mare in un grandioso panorama mozzafiato. Contributo: adulti € 3,00 – Soci gratuito.
Per informazioni e prenotazioni cell. 339/6595890 -natura2000@libero.it.