Ieri mi e’ successo. Correndo tra i canali e le strade bianche della campagna di Maccarese, in quel poco che resta di un ambiente meraviglioso e unico sono passato sul ponticello di via del Fianello. Una sconosciuta via bianca che congiunge via dei Collettori con via di Campo Salino. Passo sempre di li per fermarmi qualche minuto sotto i pini marittimi che sono di sentinella ai bordi dei canali. Loro bellissimi li a guardare il mondo che cambia ( in peggio ) da decine di anni. Un posto magico fatto di colori del grano, di profumi di pino e eucalipto, di aironi e anatre, dal falco e dalle rane. Ieri appunto un pezzo di questo mondo e’ crollato, uno dei pini era riverso tristemente per terra, caduto, morto, stanco, privo anche lui di speranze. Guardandolo mi e’ presa una stretta al cuore e mi sono detto: anche lui non ce l’ha fatta! Troppe schifezze sotto la sua verde chioma, troppa stupidita’, miopia, miseria, irriconoscenza. L’ho pensato li’ per anni a vedere e sopportare  cacciatori di frodo, pescatori di frodo, gitanti maleducati e sudici lasciare di tutto sotto la sua ombra, mezzi uomini scaricargli addosso mondezza e scarti edili e chissa’ cos’altro, respirare ogni tipo di veleno buttato a piene mani su terreni spremuti senza tregua. Poi l’ho immaginato pensare al suo futuro e vedere da li a poco solo cemento, aerei, mega aeroporti inutili, treni, case, centri commerciali, asfalto, smog. Avra’ detto basta! Me ne vado, lascio. Non vale la pena fare ombra a questi idioti. Non voglio vedere tutto questo. Ciao Pino di via del Fianello, ti ho voluto bene, portero’ sempre la tua ombra e il tuo profumo nel cuore. (Andrea Guizzi)