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I tellinari possono tirare un sospiro di sollievo. E insieme a loro anche gli appassionati di bruschette e spaghetti con i molluschi doc. Dalla direzione generale della Pesca del Ministero Agricoltura e Foreste sta per arrivare il via libera alla pesca delle telline con barche dotate di rastrelli manuali.

Si tratta dei gozzi più semplici, quelli sui quali, dopo aver gettato l’ancora, si recupera il rastrello con un verricello tirandolo poi a mano a bordo. «La cooperativa Fiumicino Pesca ci ha già dato la buona notizia – spiega Paolo Gioia, pescatore di Fregene – finalmente possiamo continuare a lavorare in pace». Era stata proprio la Capitaneria di Porto di Roma, quando il 1° giugno è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo, a chiedere chiarimenti al Ministero. L’articolo 13 della nuova legge, infatti, vieta l’uso di draghe tirate da natanti e di draghe idrauliche entro una distanza di 0,3 miglia dalla costa. «Questo divieto vale o no per le draghe meccanizzate?», si chiedeva la Capitaneria di Porto.
Solo a Fregene, principalmente al Villaggio dei Pescatori, ci sono diverse famiglie che vivono dal 1950 di questo lavoro. Ma se si sommano quelle di tutta la costa laziale il loro numero, considerando l’indotto di pescherie e ristoranti, cresce esponenzialmente. Salvo dunque uno dei mestieri più antichi e contemporaneamente preservata anche la qualità del pescato, almeno quello che arriva nei ristoranti migliori che utilizzano solo telline locali di qualità certificata. Visto che da poco più di un anno sono diventate un Presidio Slow Food con la denominazione “Telline Litorale Romano”. «Siamo in attesa del documento ufficiale ma anche noi abbiamo saputo dal Ministero che è pronto il via libera per le barche con questo tipo di rastrello – commenta Claudio Brinati, presidente di Federcoopesca – finalmente una prima buona notizia per= i= nostri pescatori. Non dimentichiamo che, solo nel compartimento di Roma, sono iscritte per questa tipologia di attività circa cinquanta persone». Bruschetta, spaghetti con le telline doc, nei ristoranti si può tornare a festeggiare. «Dobbiamo ringraziare la Capitaneria di Porto – aggiunge Paolo Gioia, 52enne pescatore – non solo per questo chiarimento. Ma anche perché da quando è entrata in vigore il nuovo regolamento, in attesa della risposta ufficiale, ci hanno sempre lasciato lavorare».