Si tratta di un giovane straniero, residente a Fregene, che è stato trasportato all’Aurelia Hospital ferito al volto, con probabile frattura del naso, e diverse escoriazioni sul corpo ma che può dirsi comunque miracolato per come è andato l’incidente. “La macchina che proveniva sparata dalla stazione lo ha preso in pieno passandogli sulle gambe, tutto sommato gli è andata bene perché con quell’impatto avrebbe potuto rimanerci, ma la cosa peggiore è stata vedere come quel pazzo che lo ha investito non abbia neanche accennato a fermarsi e proseguito invece la sua corsa. Gli siamo subito corsi dietro con due macchine ma è riuscito a far perdere le sue tracce. Intanto avevamo chiamato ambulanza e carabinieri e a quest’ultimi abbiamo consegnato lo specchietto perso nell’impatto dall’investitore. Con tutta probabilità si tratta di una Opel Astra grigia metallizzata”. Proprio qualche mese fa, prima del posizionamento delle strisce rialzate alla stazione, Riccardo Di Giuseppe ci scrisse per segnalare la pericolosità di quel tratto di via Tre Denari dove sono presenti diverse attività commerciali: “Ovviamente siamo stati felici che l’abbiano messe – spiega Riccardo – però quelle della stazione distano troppo dal nostro punto, se qualcuno vuole correre arriva qui comunque troppo veloce, stesso discorso nell’altro senso, da dove arrivano sparati dal ponticello. A proposito degli attraversamenti, vorrei anche fare notare che, a differenza di altre strisce che rialzate lo sono veramente, come quelle realizzate più avanti sempre su via Tre Denari, e che quindi per forza costringono a frenare altrimenti sono danni per le auto, quelle della stazione sono troppo basse e quindi poco efficaci in termini di riduzione della velocità. Purtroppo non è il primo episodio del genere che accade davanti alle nostre attività; già qualche anno fa una ragazza di Fregene fu investita proprio qui davanti e ieri abbiamo avuto la conferma dei nostri timori. In qualche modo bisogna intervenire in questo tratto, o posizionando anche qui dossi alti o con qualche altra forma di segnalazione di pericolo che faccia rallentare le auto, altrimenti ecco quello che può succedere”.