Gentile direttore, scrivo questa lettera a distanza di qualche giorno dalla giornata di pioggia che tante polemiche ha suscitato per le responsabilità dei vari enti che amministrano il nostro territorio. Anche oltre il limite comunale di Fiumicino. Scrivo per denunciare l’ennesimo scempio ai danni dell’ambiente e per evidenziare ancora una volta un aspetto pericoloso della questione relativa alla trasferenza dell’organico presso il centro AMA di via Tre Denari.
Partiamo da questo aspetto. Domenica scorsa, dopo la forte pioggia riversata sulle strade, ho percorso il tratto calpestato giornalmente da decine di TIR. Il profilo della strada è talmente deformato e danneggiato da rendere quasi impraticabile il passaggio con le macchine per la presenza di pozzanghere, avvallamenti e buche (che spesso non si vedono stando sotto l’acqua). Credo che non sia più rinviabile, considerando che siamo a ridosso dell’autunno, un intervento importante di messa in sicurezza della strada. Sinceramente non comprendo la posizione del comune di Fiumicino, che si ostina a non intervenire in attesa che la trasferenza termini. Abbiamo capito che almeno fino al 2019 le cose rimarranno così e abbiamo anche capito che Regione Lazio e Comune di Roma non vogliono risolvere il problema. A cosa è servita la diffida della Regione al Comune di Roma? Nel frattempo le persone che vivono nei dintorni sono esasperate e la strada è quasi impraticabile. Sinceramente non ci basta la ripulitura estiva della strada: una romanella che sa più di presa in giro.
La questione ambientale invece riguarda il tratto di via Tre Denari tra il centro tre denari e via San Carlo a Palidoro. Percorrendola con la bicicletta mi sono accorto di quanti rifiuti abbandonati sono presenti ai cigli della strada e nel fosso vicino alla linea ferroviaria. Una quantità nascosta ed incredibile. Per non parlare dell’angolo con via Sana Carlo a Palidoro, all’entrata della Fattoria Verde. Anche lì vengono depositate decine di sacchi di immondizia come se nulla fosse. E’ vero che i responsabili di tale scempio sono per lo più persone che durante l’estate vive il territorio solo nel fine settimana. E’ anche vero che è difficile, quasi impossibile controllare tutte le strade del Comune continuamente. Ma credo sia opportuno prevedere un piano di prevenzione, che assicuri ad esempio: il pattugliamento di alcuni punti sensibili noti in alcune ore della giornata, l’aumento delle multe a chi viene colto in fragrante, l’investimento economico per istallare foto trappole, la rimozione dell’immondizia. Capisco che si tratta di interventi costosi, ma i soldi potrebbero essere presi dai proventi delle multe e dai controlli, da intensificare massicciamente, sul pagamento della TARI.
Spero che il mio grido di dolore possa in qualche modo stimolare un dibattito per proporre strategie e soluzioni concrete.

Alessandro Carosi – Centro 40