Tutto in 48 ore: le dimissioni di mister Barbato, il primo punto in campionato e la presentazione del nuovo tecnico che dovrà traghettare il Fiumicino nelle acque non burrascose della salvezza. Il presidente Munaretto e il diesse Bisegna hanno sciolto le riserve. È Pierluigi Vigna il nuovo timoniere del Fiumicino. A Fregene gli hanno fatto un monumento. È considerato quasi alla stregua di un santo. Uno che dispensa miracoli e mastica Eccellenza a colazione. A Fiumicino s’è già calato nella parte. Ieri era già in campo a dirigere il primo allenamento. Domani gli toccherà subito il primo match: Coppa Italia contro il Tarquinia. Poi domenica “la missione”: portare a casa i primi tre punti e far ritrovare il sorriso a un Desideri violato già due volte. Non sarà facile: “Mi avvicino a questa avventura con tanto entusiasmo e tanta umiltà – ha spiegato il mister – È un buon gruppo formato da tanti ragazzi in gamba. Sono sicuro che riusciremo a fare bene. Subito in campo? Non è proprio il massimo. Avrei preferito preparare la partita di campionato avendo una settimana a disposizione. Faremo di necessità virtù. Non c’è tempo per piangersi addosso, bisogna lavorare e portare a casa i punti necessari a salvarci il prima possibile”. A Fiumicino le prime impressioni sono state positive: “È un signore, una persona per bene, un gran conoscitore di calcio” ha sentenziato il presidente Simone Munaretto che poi è tornato sulla querelle Barbato: “Le dimissioni non sono frutto dei risultati non certo dovuti al mister ma alla mancata preparazione fisica per il ripescaggio in extremis. Il motivo è un altro: non si è riusciti a trovare un punto di accordo su alcune metodologie di lavoro e di conseguenza Barbato ha preferito rassegnare le dimissioni, dispiace. Guardiamo avanti”. L’ora di Vigna è già scoccata e domani si torna in campo.