Quando nel 1972 Virgilio Vidor arrivò a Playa de Panama in Costa Rica era sopra una vecchia jeep con una capra, una chitarra e un materasso. Vi era andato con i suoi genitori Fiorenzo e Rina e il fratello Giuseppe. Nato nel 1948 a Roma, per tanti anni aveva vissuto a Fregene. Aveva 25 anni e sognava una vita in armonia con la natura. Dall’Italia portò le prime piante di vite, con l’intenzione di dedicarsi alla produzione di uva e vino ai tropici. Alla fine ha ottenuto e sviluppato le prime varietà tropicali di uva nel suo “Centro Sperimentale di Viticoltura Tropicale” e la sua attività continua ad avere successo.
Nella prima settimana di maggio nel “Giardino-Laboratorio Vitis Vidor” dedicato alla ricerca Vitícola e costituzione varietale di nuove uve tropicali, si sono realizzate varie riunioni e conferenze, in occasione della visita dal Portorico della nota ricercatrice vitícola Nadja Zoé Vale Seguinot, accompagnata dal marito Gesù Batista. La signora Vale Seguinot, é considerata con suo padre la fondatrice della viticoltura tropicale in Portorico per mezzo della ricerca sperimentazione e tecniche di adattamento di alcune varietá di uve in quella nazione nell’ambito del “Proyecto Uvas Puerto Rico”.
La ricercatrice Nadja Zoé Vale Seguinot, si é incontrata in Vitis Vidor con lo scienziato italiano Virgilio Vidor, che vive in Costa Rica da 46 anni, di fama internazionale e fondatore di una nuova viticoltura tropicale in America Centrale, dove è il massimo esperto in questa specialitá, conosciuto a livello internazionale per i suoi nuovi ibridi autoctoni. Virgilio Vidor attualmente abita a Curridabat (Costa Rica) dove appunto si trova il suo famoso “Giardino-Laboratorio Vitis Vidor”. É seguito al momento, da quasi 70.000 fan sui social media.
L’incontro tra gli esperti di questa nuova viticoltura tropicale (che non è semplicemente sull’ adattamento della vite, ma di creare nuove uve indigene tropicali), si é svolto sullo svolgimento di una formazione a carico del signor Vidor sui principi e tecniche di potatura tropicale, alla signora Vale Seguinot; nei due giorni di conferenza, si sono effettuati scambi di conoscenze ed esperienze, i queli si ripeteranno in futuro, insieme a possibili pubblicazioni congiunte in viticoltura tropicale e alla nascita di accordi di cooperazione a breve e medio termine tra i due processi nelle due nazioni. Tutto, per poter arrivare a realizzare una viticoltura tropicale piú autentica.