Percorrere i 1000 chilometri che separano Milano da Cefalù con in spalla una croce di 25 chili, alta 4 metri e larga 2. Diverse sono state le reazioni: gli agenti della polizia stradale che lo hanno fermato sulla superstrada Aurelia, all’altezza di Torrimpietra-Aranova, gli hanno offerto acqua e panini in una vicina stazione di servizio per poi lasciarlo ripartire, mentre i vigili urbani di un paese prima del Pò hanno ben pensato di multare l’uomo e sequestrare la croce, munita di rotelle per agevolare il trasporto, poiché non munito di giubbetto catarifrangente. Il pellegrinaggio di Salvatore, che ogni giorno percorre in media 25 chilometri, è “un voto – come lui stesso ha spiegato agli agenti che lo hanno fermato sull’Aurelia – per incontrare i miei figli che non vedo più dal giorno del divorzio”. Anche se lo stesso Glorioso ammette che la stanchezza comincia a farsi sentire, non rinuncia alla sua dura penitenza, e seguendo il codice della strada riprende il suo pellegrinaggio camminando al contrario sul senso di marcia.