eucalipti_aeroporto_prima_1_lgt eucalipti_aeroporto_dopo_2_lgt

“Nei giorni scorsi ben 900 alberi, situati al confine con l’aeroporto, in località Santa Ninfa, sono stati abbattuti in modo radicale, era proprio necessario?”- chiede la Villani – I filari di eucalipti fanno parte del paesaggio della bonifica e svolgono un ruolo essenziale per la protezione dal vento delle colture agricole nelle zone di pianura. L’eucalipto è un albero di origine tropicale, introdotto in Italia e principalmente nelle aree sottoposte ad intervento di bonifica già dai primi del ‘900. Questo albero ha una crescita veloce ed è capace di assorbire fino a 100 litri di acqua al giorno: per questo motivo è stato introdotto nei territori bonificati delle pianure italiane. “Abbattendo 900 alberi abbiamo perso oltre 700.000 kg di legno vivente, essenziale per intrappolare carbonio atmosferico. Il legno intrappola l’anidride carbonica che oggi è la causa principale dell’”effetto serra” che surriscalda il nostro pianeta. Bisognerebbe piantarli gli alberi, e moltissimi, per contrastare questo fenomeno al quale contribuisce in modo rilevantissimo proprio il trasporto aereo. Invece, in modo dissennato, si opera al contrario! Se quegli eucalipti costituivano un pericolo per il traffico aereo era sufficiente ridurli di dimensione: questa specie è resistente anche a drastici interventi di capitozzatura che comunque avrebbero potuto consentire di mantenere la funzione di protezione dal vento per le colture agricole. Su questo il WWF chiede un chiarimento alle autorità preposte. Inoltre chiediamo con forza di compensare la perdita degli alberi con l’introduzione di nuove alberature idonee, magari a crescita più lenta, come molte specie della macchia mediterranea: arbusti e alberi come leccio, lentisco, fillirea, alaterno, erica, che crescono lentamente e non raggiungono altezze pericolose per il traffico aereo”.