Come sempre, l’estate scorre veloce nella spiaggia del Villaggio dei Pescatori, la scuola di windsurf Fregene Vela Club  che sembra aver dato i frutti sperati  e gran divertimento nelle tante uscite in mare con i classici venti termici, il  ponentino dei  pomeriggio dopo un giorno di sole a volte tende a maestrale, alzando fino anche a spingere i 18 nodi.

Gli appuntamenti agonistici, di tanto in tanto ci danno la possibilità di staccare dalla solita spiaggia, insieme al piacere di giocare nei campi di regata nelle svariate località marittime limitrofe, Ostia -Torvajanica -Sabaudia verso sud e Passoscuro, Ladispoli, San Nicola, Civitavecchia verso nord. Oramai siamo più confidenti, abbiamo appreso qualche trucchetto e con la pratica siamo abili a controllare la tavola in diverse condizioni. Il nostro mare è un mare difficile con molte onde in un fondale sabbioso disconnesso,  pertanto con molti break anche più a largo, questo ci dà modo di trovarci bene in altre località dove di solito le condizioni sono più facili. 

Siamo già a metà agosto e gran parte dei soldi per le cinque l’attrezzatura della scuola è stata già raggiunta.                                                               

I capelli sono bruciati dal sole e l’acqua salata, segnano  le ore delle giornate spese in mare, altro che chiariti i miei di capelli quanto sono chiari,  riflettono  la luce del sole, le punte secche e bruciate, la pelle è marrone dorato, i peli sulle gambe quasi bianchi, anche la pelle dei piedi si è indurita, e a forza di camminare sulla sabbia bollente i talloni si sono spaccati   formando tagli a volte che arrivano fino alla pelle. Le mani hanno formato spessi calli che a sera di arrossano si gonfiano battendo nel palmo, al ritmo del cuore. Una  delle Allieve viene quasi tutti i giorni. Ha imparato bene ad andare in windsurf, si intuisce che di diverte dato che a fine giornata ha un gran sorriso stampato sulla faccia.  Paolo e Mirelle , hanno preso una casa in affitto per tutta la stagione estiva in prima fila davanti al mare, vengono assiduamente e oramai veleggiano contenti ,  nelle tranquille mattinate quando i venti sono più leggeri e il mare è calmo. 

Abbiamo pensato di organizzare una regata verso alla fine della stagione, metà agosto. Contattiamo e riusciamo a  mettere insieme una ventina di Windsurfieri chiamati telefonicamente uno ad uno per fare gruppo, ai quali se ne aggiungerà qualcun’altro della zona a Sud Fregene.

Per noi è una nuova esperienza cerchiamo volontari che ci aiutino in mezzo a gli amici. I mezzi di assistenza sono di  fortuna ma adeguati alle condizioni meteo favorevoli.

Riusciamo a mettere insieme trenta tavole sulla linea di partenza. Dopo aver fatto regolare domanda alla Capitaneria di Porto distaccamento di Fregene che, come sempre il gentile Comandante Uggera ci aiuta a scrivere secondo le informazioni richieste, una di queste le coordinate  dei tre punti nautici dove verranno poste le boe, segnalando così gli angoli del percorso di regata.  

Barca giuria il “Pattino a remi” magistralmente condotto dal nostro amico  Lino P. e come secondo Giorgio C. In fratello minore del Giggi.
Boe rimediate dai segnali usati alle estremità delle reti da pesca, sughero di forma quadrata con in mezzo un buco dove passa un tondino di ferro lungo un metro con sopra legata una bandierina e sotto legato ben stretto una piastra di piombo avvolta stretta all’estremità opposta del tondino, così che stia dritta e tenga anche i venti medi. Sono complete da corde di media dimensione,  legate a grosse ancore di ferro arrugginito.

Nel primo pomeriggio un bel vento di brezza da ovest, il ponente dovrebbe entrare la mattina la prima prova vento ancora  leggero un po’ da terra che gira da nord a est e sempre più verso scirocchetto per continuare la sua rotazione, fino a stabilizzarsi da mare, ben adatto per prendere confidenza con il percorso  di regata.  Parte così la prima prova, diretta verso il largo mare,  incrociandoci più volte passiamo fin su la boa a terra più vicino alla riva Girandola diretti verso nord ovest verso la seconda boa che ci va a trovare a circa 700 metri.
Girata la seconda , con una strambata si curva fin verso sud ovest dove si trova la boa che segnala conclusione del primo giro, ne rimane ancora un altro di giro per poi tagliare il traguardo tra il Pattino e la bandiera rossa a terra piantata sulla spiaggia. Ad uno a uno i Windsurfers tagliano il traguardo segnato dalla tromba a gas comprata alla cartoleria di Bitelli, usata normalmente per tifare le partite della nazionale di calcio.  

Nel pomeriggio il vento rinforza, ci sono almeno 15 nodi e lo spettacolo aumenta, la sirena segna il via all’ultima prova. Le tavole creano uno scenario unico, mai visto nella zona uno spettacolo straordinario davanti al nostro mare.

I Pescatori sono lì pronti per aiutare in caso di soccorso. Tutto, per fortuna fila liscio, a fine regata la battigia si colora di tavole e vele, lasciate li a pochi metri dalla riva sembrano risplendere sotto la luce del meriggio creando uno scenario unico, dove i colori si vanno pian piano arrossando fino a divenire un arancione dorato.                     

Abbiamo organizzato uno spuntino con dolci e pizzette fatte dalle mamme e offerte dai “forni” locali.                                                                 
Dopo aver fatto i conteggi dei punti presi sugli arrivi di ogni Regatante, bisogna non far errori e ricontrollare bene, finalmente arriva il momento della premiazione.

Sul bianco tavolo quello usato anche per il giardino, uno di quelli di plastica, ci ho messo su una bella tovaglia rossa, le medaglie per i terzi e le  coppe per i primi e più piccola per i secondi, oltre a piccoli regali offerti dai negozi di Fregene che ci hanno sponsorizzato .

Chi premia è un famoso attore del momento, Nanni Loi, non so se avete visto la serie televisiva “Marcovaldo” dove lui interpretava il ruolo di padre di famiglia povera.

Simpatico e scherzoso, con le sue battute, aggiunge un tono divertente con le sue battute dando lustro all’evento. Gli atleti migliori sono quasi sempre gli stessi, il primo assoluto un certo Colonnelli seguito da Corsetti  i quali hanno dominato tutte le prove dimostrando buona tecnica  e un bel passo.     

Nella categoria donne vediamo la nostra allieva Alessandra, che nel mare di casa fa la differenza … grandioso …  felici e orgogliosi  nonché soddisfatti per il lavoro svolto  incoroniamo la nostro primo risultato agonistico con un allieva del  Fregene Vela Club. Tutto si conclude con saluti e ringraziamenti da parte dei partecipanti e del numeroso pubblico che ha assistito allo spettacolo dalla spiaggia.

Ora rimane da sistemare tutto, ritirare le boe, sistemare il pattino Giuria, ma abbiamo molte braccia volontarie e in un’ oretta tutto è a posto. Dopo aver finito e soprattutto la sera la stanchezza si fa sentire.                                                                   

Mia mamma mi ha cucito due paia di calzoncini lunghi appena sotto il ginocchio, a strisce, di cotone blu e bianco e l’altro rosso e bianco a strisce verticali , larghi comodi e più adatti per la pratica.                      
Non si asciugano subitissimo ma addosso sono comodi e fanno anche oltretutto la loro porca figura.

Vanno tanto di moda i Sundek , belli ehh , a mio avviso un po’ troppo corti e per l’uso che ne facciamo noi sono troppo stretti, fatti di materiale sintetico e in aggiunta costano anche  tanto. Ce li ha Fabio B. il campione,  certo lui li avrà avuti anche gratis come sponsorizzazione… un Campione se lo può permettere. Ho anche una catenina, con un cordoncino bianco con un pendolo raffigurante la lettera C delle bandiere legate all’alfabeto nautico, l’ha regalata.      
È un periodo positivo dove tutto può accadere, siamo contenti, soddisfatti, allenati, i soldi li abbiamo fatti con le lezioni e noleggi, non ci manca proprio nulla….

Un giorno mentre, io con Alessandra  andiamo in windsurf  in mezzo al mare in uno di quei tanti giorni di uscite e allenamenti, proprio quel giorno lì, lei si ferma a circa un miglio dalla costa, facendo cadere la vela in acqua, si siede per poi sdraiarsi sulla tavola.

Il vento è leggero, il mare quasi calmo, girandogli intorno un paio di volte   mi avvicino anch’io, calo  la vela in acqua a pochi metri da lei, mi accosto remando con le mani seduto alla sua tavola . Lei e sdraiata sulla tavola, respira con un leggero affanno, il sole del pomeriggio risplende sui riflessi argento del suo costume da bagno intero.

Che faccio ? Mi allungo pure sulla mia tavola, siamo affiancati con il viso verso il sole a ovest, il mare ci culla dolcemente . La luce riflessa sul mare ci invita socchiudere leggermente gli occhi. Un magico momento sta per avvenire lo sento, con le braccia semisommerse nell’acqua accostati sempre più vicini, sento sfiorare la sua mano con la mia. Non sfugge, rimane ì inerme,  immobile. Le nostre dita pian piano  si cercano, leggermente ci sfioriamo siamo mano nella mano, per istanti che sembrano durare ore. Sono sorpresamente contento.

Confusi entrambi, dopo qualche minuto ci sediamo e sorridendo decidiamo di riprendere il via.

Di ritorno verso la spiaggia, tanto sono inebriato dalla sorpresa, che per poco cado dalla tavola toccando la sabbia della battigia, lei che se ne accorge sorride girandosi verso di me, guardandomi con i suoi occhi verdi smeraldo abbronzata come è, felice Alessandra risplende al sole brillando di color oro  in un tramonto indimenticabile.

Il giorno dopo, come al solito preparando la scuola. Io e il Giggi portiamo giù le tavole verso la postazione. Finita la tiritera delle gincane tra i vicoletti stretti del villaggio e una volta piazzate le  5 tavole in fila con le rispettive vele armate davanti al tendone della nostra sede nautica “abusiva”, dico al mio amico “ O … Gi ti devo dire una cosa , ieri mi sono accarezzato la mano in mezzo al mare con Alessandra” . E lui:“ Nooo, Lallo  ma che mi dici……..e poi ?”. Io: “E poi niente, siamo tornati a riva …. ero mezzo stordito !! ”. Eccolaaa ……. proprio quel momento arriva lei Alessandra, sorridente e puntuale come tutte le mattine.

 Ci ha detto di avere un bambino piccolo di pochi mesi, e separata da poco, uno di quei matrimoni  iniziati male e finiti peggio,  anzi quasi subito.

Nel periodo estivo vive qui a casa del padre, c’è anche  la sorella a volte, lei ha i capelli mori, mentre Alessandra è bionda con taglio corto arruffato.                     

Ogni tanto viene  a trovarli anche il fratello. Il padre lo conosciamo da parecchio tempo. A volte facciamo ginnastica insieme e poi ci invita a casa sua per fare la sauna, qualche volta siamo stati anche invitati per pranzo. Gli piace stare in compagnia, mangiare il pesce che compra o direttamente dai pescatori locali o da una pescheria vicino .
È simpatico, gli piacciono molto i cani ne ha parecchi. Adesso con la situazione che si è creata tra me e la figlia sono un po’ in soggezione incontrandolo . Cerco di evitare, soprattutto quando c’è Alessandra in giro, ma poi ci invita a pranzo proprio con tutti lì. Facciamo i vaghi cercando di non incrociare troppo gli sguardi per non farsi sgamare. 

In seguito cominciamo a frequentarci, di solito passeggiando sulla riva verso nord alla foce dell’Arrone, parlando ogni tanto ci raccontiamo di Noi.          

Tra poco dovrà tornare a Roma a casa sua, come fa solitamente anche dopo i fine settimana.

Non sono contento, credo neanche lei, torna a vivere a Roma, sarà  più complicato vederci.

La sera di domenica del 3 settembre Alessandra, dopo aver  preparato  il bagaglio e sistemato per bene nello spazioso  bagagliaio, entra in macchina, accende il motore e parte verso la strada del ritorno.          
Fuori dalla zona cittadina, dopo un paio di chilometri e, eccomi apparire lentamente  dai sedili posteriori. Mi sono nascosto a sua insaputa, lei mi vede …. ahhhhh … ti  ho fatto un  bello scherzetto . Vedendomi dallo specchietto retrovisore sgrana gli occhi e sorridendo ,mi dice  “ma che sei pazzo, se ci vede qualcuno sarò nei guai” .

 “Ahhhh tranquilla .. ok va bene , mi metto giù per un po’ “ dico Io . Così guidando lungo l’Aurelia per poi attraversare la citta fino a casa sua, verso il centro di Roma, con il bimbo che dorme già sul sedile vicino al suo sprofondato tra le copertine del borsone porta enfants.

Per precauzione scendo dal sedile posteriore uscendo dalla macchina  appena qualche strada prima di quella dove abita. Mi dice di aspettare sotto al palazzo e guardando verso il suo balcone, quando la luce si accende è il segnale che posso salire su.

All’inizio non capisco bene tutte queste complicazioni, ma poi parlando capisco che ha paura che il proprio ex marito crei dei problemi.

L’ assecondo, un po’ per farla stare serena, un po’ perché so che l’ex marito potrebbe rivendicarsi e far valere la sua rabbia per essere stato lasciato. Cerco di prendere il meglio, do a me stesso e ai miei vent’anni  la gioia di scoprire per la prima volta cosa vuol dire avere una  vera relazione con una Donna. Fino ad ora avevo solo avuto alcune relazioni  sento che questa è diversa, siamo così  sincronizzati, in sintonia, non avevo mai vissuto una sensazione del genere.

L’autunno è iniziato da un po’, con la mia Renault 4 rossa e il mio fedele amico Lillo, il mio amico cane, facciamo tutti i giorni della settimana, dopo i pomeriggi dove lavoriamo io e Giggi nella piscina, su e giù da Fregene a Roma e viceversa. La mia macchina parcheggiata sul lato della strada di casa sua, con Lillo aspettiamo che la luce del suo balcone si accenda ancora per poi salire. Ceniamo insieme di solito per abbracciarci poi nelle notti di sogno.