Molte donne sentono sempre più spesso l’esigenza di correggere gli inestetismi del proprio viso e del proprio corpo. Convivere con segni, cicatrici o anomalie non è affatto semplice e può portare anche a problemi con le altre persone, dato che non ci si sente a proprio agio nel mostrarsi liberamente.
Ecco perché negli ultimi anni si registra un considerevole aumento di persone che scelgono di rivolgersi ai centri estetici per provare a ridare slancio, vigore e luminosità al proprio viso (e non solo).
Una delle tecniche che di recente ha riscosso davvero un grande successo è senza dubbio quella del trucco permanente, nota anche come dermopigmentazione o con il termine inglese permanent makeup (PMU) arrivata anche sul litorale romano a Fregene. Questo trattamento consiste nell’applicazione di pigmenti sotto la pelle per andare a risolvere tutti i difetti e gli inestetismi della pelle che non si vede l’ora di eliminare.
Trucco permanente: come si fa e quali strumenti si utilizzano
Molto spesso il trucco permanente viene anche definito ‘semipermanente’: in molte si chiedono se c’è differenza. In realtà no, anche se probabilmente la dicitura ‘semipermanente’ è più appropriata: la dermopigmentazione, infatti, non è definitiva, anche se un’applicazione fatta da mani esperte può durare per molto tempo.
Il trucco permanente viene effettuato soprattutto sulle zone principali del viso, ovvero le sopracciglia, gli occhi e le labbra, ma sta prendendo sempre più piede anche la tricopigmentazione: si tratta del trucco permanente ai capelli con lo scopo di ‘ridisegnare’ i capelli persi nel corso del tempo.
Ma come si fa il trucco permanente? Qual è la procedura esatta? Quali sono gli strumenti utilizzati? Sono queste le domande che pongono con maggiore frequenza tutte le clienti che vorrebbero risolvere gli inestetismi su viso e corpo ma hanno qualche timore a sottoporsi a questo trattamento estetico.
Anzitutto va detto che non c’è da avere paura se ci si rivolge a un centro estetico, dove ci si potrà affidare a un team di professionisti perfettamente preparati per svolgere al meglio il trattamento.
Se invece vuoi intraprendere questa carriera consigliamo i corsi PMU di https://maisonacademy.it/
Come accennato, il trucco permanente consiste nell’applicazione di pigmenti di colore sotto la pelle tramite un dermografo: sono proprio gli aghi di questo strumento, posizionati alle estremità, che permettono di inserire i pigmenti rimanendo ovviamente negli strati superficiali della pelle.
Trucco permanente: le tecniche più utilizzate
La prima cosa da fare è accertarsi di non avere allergie al pigmento di colore (è cosa buona e giusta effettuare un test). Una volta sicuri che è tutto ok, l’estetista procederà a tracciare la zona su cui intervenire con una penna chirurgica, ovviamente sterilizzata a dovere come tutta la strumentazione utilizzata.
Tra le tecniche più utilizzate c’è sicuramente quella del punto a punto (i punti si trovano uno accanto all’altro) ma è molto frequente la dermoblading, nota anche come tecnica lacrimale, che prevede una penetrazione dell’ago più leggera.
Un altro aspetto che spesso frena le persone a rivolgersi a un centro estetico per sottoporsi al trucco permanente è il timore che l’ago possa fare male. Niente di tutto questo, dato che le dimensioni dell’ago sono davvero ridotte: l’unica cosa che si avverte è un leggerissimo fastidio. Ovviamente, come accennato, il consiglio è di rivolgersi sempre a professionisti esperti e qualificati che rispettino le norme igienico-sanitarie.