

Venerdì prossimo i carabinieri della Compagnia di Ostia, Nucleo investigativo e Sezione rilievi, torneranno al civico n. 22 di via Santa Teresa di Gallura per compiere una serie di “accertamenti irripetibili” nella casa dove è stata assassinata Stefania Camboni. Con loro ci saranno anche i consulenti nominati dai legali delle parti. Tutti “consulenti tecnici di parte” (CTP) con comprovata esperienza e noti per aver partecipato a importanti casi nazionali.
Anna Maria Anselmi e Maria Grazia Cappelli, legali dell’indagata Giada Crescenzi, si sono affidate a Armando Palmegiani, criminologo, criminalista ed esperto della scena del crimine, docente in materie criminologiche all’Università “eCampus”. Massimiliano Gabrielli, avvocato di Francesca Camboni e Iacopo Violoni ha nominato l’ex generale dei carabinieri Luciano Garofano. Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi, è stato comandante del RIS di Parma, ha partecipato a indagini su casi di grande rilevanza: strage di Capaci, Donato Bilancia, strage di Viareggio, delitto di Novi Ligure, il caso Cogne, il caso Carretta e il delitto di Garlasco. A Fregene avrà come ausiliari Giulia Soldati e Maurizio Saliva, direttore della U.O.C. Medicina Legale di Napoli.
Lo stesso staff tecnico prescelto dal legale di Francesco Violoni, Alessandra Guarini del foro di Biella. La Guarini, insieme a Gabrielli, ha seguito il processo della nave Concordia, la strage di Viareggio, il naufragio Norman Atlantic, il processo della Torre Piloti di Genoa, il disastro di Rigopiano e altre decine di processi per cause di morti sul lavoro.
“La famiglia – commenta l’avvocato Massimiliano Gabrielli – sta facendo un estremo sacrificio anche economico per non lasciare nulla di intentato nell’accertamento della verità e della individuazione di eventuali altre persone. Soggetti che non abbiamo smesso di ricercare che possono aver aiutato Giada, dopo il delitto, a liberarsi delle prove, in particolare a far sparire l’arma del delitto, il telefono e altro”
Sarà un lavoro di indagine complesso che si protrarrà per diverso tempo, considerando la quantità di aspetti che dovranno essere chiariti, non solo sotto il profilo tecnico scientifico.
Se l’autopsia è stata eseguita, l’ora del decesso di Stefania Camboni non è stata ancora individuata. Anche qui bisognerà analizzare i resti di cibo presenti nello stomaco e tanti altri elementi. È un dato fondamentale per poter fare riscontri sulla validità delle testimonianze raccolte dagli inquirenti. Quando il medico legale è arrivato intorno alle 11.00 del mattino, si era fatta una prima sommaria ipotesi, la morte poteva risalire a 6-7 ore prima, quindi tra le 4.00 e le 5.00 del mattino. Ma si tratta di una semplice sensazione priva di riscontri oggettivi che arriveranno più avanti.
Intanto Giada Crescenzi resta in custodia nella casa circondariale di Civitavecchia, i suoi legali avrebbero deciso di non ricorrere al Tribunale del Riesame, il meccanismo che permette di contestare una misura cautelare come la custodia disposta dal giudice, presentando argomenti a suo favore. Lei continua a dichiararsi innocente ma i rilievi che le vengono mossi nell’ordinanza del Gip delineano un quadro indiziario pesante a suo carico, pur non escludendo che “ben potrebbe aver agito in concorso con altri e non è ancora chiaro quanto tempo abbia in effetti avuto a disposizione, atteso che non è stata indicata l’ora esatta del decesso”.