Martedì 1° luglio il Biodistretto Etrusco Romano ha ricevuto una visita d’eccezione: il viceministro dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca del Giappone Mr. Hiroyoshi Sasagawa, a Roma per la Conferenza della FAO, ha scelto di dedicare le ultime ore prima del suo rientro in patria per conoscere da vicino le realtà agricole del nostro territorio.

“L’ambasciata giapponese – racconta Massimiliano Mattiuzzo, presidente del Biodistretto – ha contattato direttamente il Biodistretto, spiegando che il Vice Ministro aveva espresso il desiderio di visitare alcune aziende agricole. Una richiesta che abbiamo accolto con entusiasmo, anche perché non è la prima volta che accade”.
Infatti, negli anni scorsi altri due Ministri dell’Agricoltura giapponese avevano fatto tappa in questo stesso territorio, ancora prima della nascita formale del Biodistretto. Uno di loro aveva espressamente richiesto di visitare aziende autentiche, impegnate realmente sul campo, e non semplici realtà “vetrina”.
“Probabilmente – aggiunge Claudio Caramadre, vicepresidente del Biodistretto – il nostro approccio è rimasto impresso nei loro programmi istituzionali. Lo dimostra anche la visita dello scorso inverno, quando un gruppo di agronomi e agricoltori giapponesi è venuto a conoscere le nostre pratiche agricole”.
Il viceministro – accompagnato da una delegazione – è stato ospite delle aziende di Claudio Caramadre e Filippo Antonelli, tra campi di zucche e vigne.

La visita si è concentrata su processi produttivi, tecniche agronomiche, gestione delle risorse idriche e pratiche di manodopera. Tante le domande, segno di un reale interesse per il modello del Biodistretto e la sua applicabilità in altri contesti.
L’incontro si è concluso con l’auspicio di collaborazione, in particolare sull’eventuale sviluppo di esperienze simili in Giappone, come già avvenuto con il Kazakistan.
“Non era una passeggiata di cortesia – concludono Massimiliano Mattiuzzo e Claudio Caramadre – ma una vera occasione di confronto e conoscenza. Questo ci rende orgogliosi del lavoro che stiamo portando avanti e ci spinge a rafforzare ulteriormente i legami internazionali del nostro Biodistretto”.